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Milan shock: Furlani e Gazidis indagati! Elliot ancora padrone del Club?

Casa Milan

Il Corriere della Sera ha rivelato che Furlani e Gazidis sono indagati in merito al passaggio di proprietà del Milan da Elliot a RedBird.

Fulmine a ciel sereno in casa Milan. Il Corriere della Sera, a firma di Luigi Ferrarella, riporta che Furlani, attuale CEO rossonero, e Gazidis, suo predecessore, sono indagati dalla Procura di Milano in merito all’ipotesi di reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio.

Furlani Milan
Furlani Milan

L’ipotesi di reato

Il Corriere della Sera, sulle proprie colonne, ha rivelato l’ipotesi di reato che grava sulla testa di Furlani e Gazidis e, di conseguenza sul Milan come società. Ecco quanto riportato dal giornale di Via Solferino: “L’ipotesi di accusa è che il Milan non appartenga davvero a chi dal 31 agosto 2022 ne appare il proprietario teorico, e cioè l’allora acquirente fondo statunitense RedBird del finanziere Gerry Cardinale, ma che in realtà sia sempre rimasto e sia tuttora sotto l’influenza controllante dell’allora apparente venditore, il fondo statunitense Elliott del finanziere Paul Singer, viene suggerita al Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza da tre fonti documentali di inedite circostanze. Ricavate alcune da documenti depositati alla Sec negli Stati Uniti, altre da documenti trovati in Lussemburgo nelle perquisizioni di un anno fa ai già indagati consiglieri di amministrazione Jean MarcMclean e Daniela Italia, ma altre ancora pescate in un recentissimo documento interno al Milan stilato per presentare il club nel tour invernale di contatti della dirigenza con potenziali investitori arabi”.

Conseguenze per il Milan

Lo scenario che si evince da questa situazione, qualora venissero confermate le accuse e i sospetti, non è dei migliori per il Milan. A seguito delle perquisizioni avvenute oggi dalla Guardia di Finanza nella sede di Via Aldo Rossi, il Milan potrebbe aver violato le norme sulle comunicazioni obbligatorie alla Figc e l’articolo 5 del regolamento Uefa sulla multiproprietà. 


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