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Nuovo San Siro, il dirigente conferma le tempistiche
L’amministratore delegato dell’Inter Antonello è intervenuto a Radio24 insieme al presidente del Milan Scaroni sulla questione stadio.
L’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello è intervenuto alla trasmissione “Tutti Convocati” di Radio24 insieme al Presidente del Milan Scaroni per parlare della questione stadio. Queste le sue parole.
Sono passati 1000 giorni dalla presentazione del progetto dello stadio: a che punto siamo?
Siamo partiti con tanto entusiasmo ma purtroppo siamo consapevoli che il sistema Italia non aiuta soprattutto nelle infrastrutture e in particolare in quelle sportive. Ci siamo appellati applicati alla legge sugli stadi ma la burocrazia in Italia non aiuta e i tempi si sono prolungati.
L’ha capita la politica di Milano?
La politica di Milano non voglio capirla, sono un uomo d’azienda: come tutti gli imprenditori ho bisogno di certezze. Vogliamo seguire le regole ma queste dovrebbero essere accompagnate da tempi certi di realizzazione perché per gli investitori l’incertezza è difficile da accettare. Stiamo ancora attendendo l’approvazione del progetto che sicuramente deve essere sottoposto all’attenzione dei cittadini: dibattito pubblico è fase fondamentale di trasparenza. I tempi ormai sono davvero lunghi: in 3 anni altri paesi sarebbero stati già con un’opera ormai conclusa.
Andare in un altro comune è un’opzione sul tavolo?
Bisogna sempre avere piani alternativi qualora non si raggiunga il progetto principale. Siamo investitori che guardano in maniera concreta alle opzioni che possono esserci sul terreno. L’obiettivo è raggiungere un nuovo stadio nei tempi più brevi possibili: è un’opzione che si sta valutando e si sta studiando. Quando avremo tutti gli elementi prenderemo la decisione nell’interesse dei club, ovvero avere lo stadio nei tempi più brevi possibile.
Cambia il mercato dal punto di vista dei parametri zero?
Il tema della sostenibilità è cruciale, è cambiato il mondo e dopo tutto quello che è successo cambiano le priorità. La sostenibilità economica e finanziaria è una priorità che va bilanciata con la competitività sul campo di gioco. Due elementi portanti nella nostra industria che vanno considerati. Le manovre economiche devono essere gestite in maniera combinata anche con l’area sportiva: anche a livello europeo si parla di nuovo financial fair play per dire che le cose sono cambiate.
Cosa prevedono queste nuove regole del nuovo FFP?
Queste nuove regole stanno accompagnando il calcio europeo fuori dal periodo difficile della pandemia. Per lo sviluppo del settore in futuro, è chiaro che bisogna dare l’opportunità ai club di investire ma sempre nel rispetto di una sostenibilità economica e finanziaria. Il divario c’è con gli altri paesi ma anche perché, per esempio, la Premier League ha la questione dei diritti televisivi. Ciò che dobbiamo fare noi è cercare di recuperare questo gap a livello internazionale.
Anniversario della Superlega: necessità di trovare nuovi strumenti di sostenibilità sia legittima. A distanza di un anno a che punto siamo?
Il progetto Superlega era un grido di allarme rispetto alla situa drammatica e difficile che poi è risultata nei numeri dei bilanci della società in cui si è percepita la magnitudine delle perdite: modo per dire che bisogna riformare il sistema calcio e per trovare nuove risorse finanziarie per sostenere. Oggi siamo ancorati a un sistema in cui si è sempre in difficoltà a cercare di crescere e investire: i grandi club devono fare la loro parte per ottimizzare costi e incrementare i ricavi. La sostenibilità economica dei club è fondamentale e la ricerca delle risorse, tra cui le infrastrutture, sono elemento fondamentale per rilanciarsi anche all’estero.
Cosa devono aspettarsi i tifosi?
Voglio rassicurare i tifosi: si è dimostrato che nonostante le manovre dell’estate scorsa la competitività della squadra è rimasta ai massimi livelli. Riteniamo che sia essenziale la sostenibilità finanziaria del club. Detto questo anche la competitività sul campo va protetta e garantita. Il mercato deve sposarsi con questi due fattori. Stiamo lavorando insieme a Marotta su questa strada. Non è una questione di ridimensionamento: quando la sostenibilità si sposa con la competitività, le cose possono andare avanti e lo ha dimostrato anche il Milan ultimamente.
Chi vince il campionato?
Importante vedere che le due squadre di Milano siano tornate a competere per il campionato. Nello sport si scende in campo per vincere: è una battaglia che si risolve alle ultime giornate ed è questa la bellezza del nostro campionato che spesso viene criticato.
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