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Scaroni: “San Donato non è lontano da Milano, spero di iniziare il campionato 2028/29 nel nuovo stadio”

Paolo Scaroni

Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha rivelato ulteriori dettagli sul progetto nuovo stadio a San Donato.

Paolo Scaroni è intervenuto al Festival dello Sport per parlare del nuovo stadio e degli obiettivi sul campo della sua squadra. “Parlo di stadi da 4-5 anni, ormai sui social mi chiamano ‘Paolo Stadioni’. Abbiamo trovato una soluzione che ci piace, è un’area inutilizzata per altri scopi, mentre è molto interessante per uno stadio. Abbiamo presentato una richiesta di modifica del piano regolatore. San Donato non è lontano dal centro di Milano, siamo sempre nella Milano metropolitana. Al Milan abbiamo RedBird che è super specialista nella costruzione degli stadi. Abbiamo l’obbligo di fare lo stadio più bello possibile, anche per i nostri tifosi che sono fantastici”.

Gerry Cardinale
Gerry Cardinale

I dettagli

“Avrà 70 mila posti, questo perchè negli ultimi anni abbiamo avuto una media di 70 mila spettatori, anche in partite non di cartello. Non creeremo un centro commerciale, ma un’area commerciale legata allo sport. Ci saranno poi ovviamente dei ristoranti. Vogliamo creare un’area viva tutto l’anno. In tutta Europa succede così. Stiamo facendo con 20 anni di ritardo quello che in altri paesi come Francia, Germania e Spagna hanno già fatto. Abbiamo bisogno di uno stadio che ci permetta di essere competitivi con le altre squadre europee. Mi auguro di iniziare il campionato 2028-2029 nel nuovo stadio”. 

Obiettivi sportivi

“Noi vogliamo vincere tutte le partite, ma come obiettivo minimo vogliamo essere in Champions League sempre perchè noi dobbiamo pensare ai nostri 400 milioni di tifosi nel mondo che guardano la Champions. Questo per quanto il Milan. Per quanto riguarda invece la Lega e gli obiettivi collettivi, noi siamo indietro per quel che concerne i diritti tv internazionali. La Premier, dai diritti tv internazionali, incassa 2,2 miliardi, noi 200 milioni. Finché c’è questo gap tante cose che ci raccontiamo diventano impossibili. Arrivare dove è arrivata la Premier è difficilissimo, ma resta un obiettivo chiave del futuro della nostra Lega”. 


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