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Pioli: “Sicuramente non cambieremo il nostro stile gioco, chiarito con Calabria, mi hanno riportato cose sbagliate”
Il tecnico del Milan Stefano Pioli si è espresso su tanti argomenti spinosi che hanno accompagnato la sua squadra in questi giorni.
Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa del post-PSG e della gara di domani contro il Napoli. “La squadra ha voglia di cambiare questo momento. Arriviamo per la prima volta da due sconfitte consecutive in due scontri diretti, dovremo dimostrare sul campo di avere le qualità di una squadra continua. Quando giochi contro avversari così devi essere sul pezzo per 90 minuti e così vogliamo fare. Bisogna vivere il presente e la prossima partita è la più importante. In questa settimana le partite non sono andate come volevamo, abbiamo fatto errori che in passato abbiamo fatto meno e li abbiamo pagati a caro prezzo. Domani è l’occasione per dimostrare di essere una squadra migliore”.
Sulle polemiche degli ultimi giorni
“Abbiamo il nostro modo di giocare che assolutamente dobbiamo portare in avanti, poi è chiaro che ci sono situazioni in cui dobbiamo essere più attenti, più riflessivi. Sicuramente non cambieremo il nostro stile di gioco. Essere aggressivi in difesa non vuol dire essere scoperti e accettare sempre l’uno contro uno, ma farlo quando la palla è coperta, quando non lo è dobbiamo essere più riflessivi. Sono tutte cose che vanno perfezionate e migliorate, ma non deve cambiare l’atteggiamento mentale della squadra”.
L’obiettivo
“Lavoriamo con una proprietà ambiziosa, una proprietà che ha strutturato la società per avere tante soluzioni e pensare in grande. Ha fatto sì che la squadra sia competitiva. Il nostro obiettivo è vincere il campionato, questo è sicuro. Non ci saremo solo noi a volerlo vincere ma il nostro obiettivo deve essere questo”.
Nervosismo e questione Calabria
“Nervi tesi sì, ed è giusto così perché diamo il massimo per ottenere le cose e non ci siamo riusciti. Nervi tesi giusti, ci mancherebbe altro che torniamo da una sconfitta così e siamo sereni e sorridenti. Anzi, tutto chiarito. Meglio di prima ancora. In sala stampa mi erano state riportate cose non veritiere, questo ha creato un po’ di confusione. Ma tutto a posto, tutto chiarito e si va avanti. Sei proprio tu quello che ha riportato male, perché non parlava dei suoi compagni ma parlava dell’ambiente. Noi ci crediamo, lavoriamo in un certo modo a Milanello, diamo tutto e ci crederemo fino alla fine. Ma non c’è nessun problema. Io parlo con i giocatori, ci siamo chiariti”.
Problema goal
“Certo che ci stiamo lavorando, è l’aspetto che ci sta penalizzando di più. Ci sta mancando l’ultimo passaggio, la conclusione, il riempire l’area con qualche giocatore in più. Jovic ed Okafor stanno bene, sono convocati e sono a disposizione. Dobbiamo riempire di più l’area questo sì, stiamo andando spesso all’uno contro uno sugli esterni e stiamo crossando di più rispetto alla passata stagione. Dobbiamo riempire l’area non solo con le mezz’ali ma anche con l’attaccante esterno opposto. Credo che Tijjani abbia le caratteristiche per fare meglio, sia l’ultima passaggio, sia nelle conclusioni perché è un giocatore che ha sempre fatto gol. Se riguardo la partita col PSG nel primo tempo abbiamo recuperato molti più palloni di loro nella metà campo avversaria, lì potevamo fargli veramente male e ci è mancato l’ultimo passaggio, il tiro in porta o l’ultimo movimento. Sono situazioni che dobbiamo provare a forza perché non possiamo pensare di cambiare i nostri risultati così, dobbiamo avere un atteggiamento diverso e una qualità superiore per tornare pericolosi sotto porta”.
Su Garcia ed il Napoli
Garcia è un ottimo allenatore, ha avuto com’è normale che sia per un allenatore nuovo delle difficoltà, ma ora è sulla strada giusta. Gli manca Osimhen, ma è anche vero che nella passata stagione senza Osimhen hanno avuto grandissimi risultati e hanno perso solo contro di noi. È un allenatore di livello. Kvaratskhelia è un giocatore da tenere in grande considerazione, può farti molto male negli uno contro uno. Rispetto a quando c’era Spalletti in fase difensiva non è cambiato più di tanto: un 4-4-2. Con la palla prediligono il possesso e comandare il gioco: è difficile vedere differenze notevoli con la passata stagione. Forse Raspadori può raccordare di più il gioco, Simeone – che conosco bene – è più bravo ad attaccare l’area”.
Le condizioni di Loftus-Cheek
“È importante per la nostra fase offensiva dal punto di vista fisico e della qualità, ma abbiamo anche altre caratteristiche e possiamo essere pericolosi anche senza di lui. È guarito dalla lesione che aveva avuto al muscolo particolare, piccolino, il pettineo, adesso soffre di un’infiammazione pubica/addominale. Ogni giorno sembra stare meglio, gli manca l’ultimo step per tornare in squadra, sicuramente domani non sarà con noi. Ci sono buone possibilità che recuperi per la prossima partita. Dal punto di vista psicologico purtroppo è un ragazzo che ha avuto in passato tanti infortuni, va quindi un po’ guidato e sostenuto. Era partito benissimo, e adesso va un pochino sostenuto“.
Il calo di Theo
“Secondo me stiamo sviluppando una fase offensiva sulla sinistra un po’ diversa, quindi ci sta che sia un po’ meno prorompente sulla fascia. Lui sa che è fortissimo e che deve alzare il livello. Ho la netta sensazione che mercoledì, al contrario di quanto successo col Chelsea l’anno scorso, siamo stati vicini all’altissimo livello, ma vanno fatti dei passettini in avanti; Theo è uno di quei giocatori che può aiutarci ad arrivare a quel livello”.
Dualismo in regia tra Adli e Krunic
“Giusto che si sia creato perché occupano la stessa posizione: li vedo uno cominciare, l’altro stare in panchina. Entrambi sanno giocare bene in quella posizione con caratteristiche diverse. Sono contento delle loro prestazioni e di come stanno interpretando il ruolo nello specifico”.
Il modulo
“In fase difensiva siamo spesso in 4-2-3-1 e lo saremo anche domani, quando gli avversari giocano con un vertice basso lo andiamo a prendere con un centrocampista, poi in possesso palla prendiamo posizioni diverse. Poi saranno le partite, gli avversari e le prestazioni a farci capire dove cambiare qualcosa. Io sono sempre molto attento su cosa serve per migliorare quando ci accorgeremo che c’è qualcosa di specifico che ci può aiutare a far crescere la squadra”.
Presunzione
“Io sono convinto di quello che faccio, cerco di essere convinto di quello che faccio, mi preparo, studio, vedo, mi aggiorno, conosco bene i miei giocatori e cerco, nelle mie convinzioni, di dare convinzione ai miei giocatori. Se sono convinto io divento credibile agli occhi dei miei giocatori e diventano convinti anche loro. Se passo per presuntuoso… Non credo di esserlo, ma non è che posso convincere tutti. Non è neanche il mio obiettivo. Io devo pensare ai miei giocatori. Io penso a mettere in campo la migliore squadra possibile con le migliori idee possibili per poter vincere la prossima partita”.
Miglioramenti
“Non è tutto da rifare come può sembrare, ma migliorare le piccole situazioni che, a quel livello lì, pesano di più in un girone non so quante volte più difficile di quello dell’anno scorso. Col PSG dobbiamo vincere in casa, sarà uno spartiacque determinante. Vedo una squadra consapevole e volenterosa”.
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