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Padovan: “I grandi sono stati piccoli, Leao è preda dei suoi limiti di personalità o identità”

Yacine Adli

L’opinionista Giancarlo Padovan si è scagliato anche contro il numero 10 pur sottolineando che altri hanno fatto peggio sabato scorso.

Giancarlo Padovan su Calciomercato.com ha pubblicato una lunga analisi sul momento del Milan in seguito alla sconfitta con l’Udinese. “Nonostante una sequela di occasioni nei sette minuti di recupero concessi dall’arbitro Sacchi, i friulani hanno meritato il successo”.

L’episodio

“Certo, visto come Lucca e Thauvin hanno sciupato un paio di contropiede in parità numerica, l’Udinese difficilmente avrebbe segnato se non su calcio di rigore. Ma il fatto che si fosse presentata in area per prima, in almeno un paio di circostanze pericolose, aveva fatto intuire che partita avrebbe affrontato. Sul rigore ci sarebbe da discutere (Adli ha pestato o no il piede di Ebosele?), tanto che Sacchi per un paio di secondi non è intervenuto e poi ha fischiato. Ma il Var ha confermato e il Milan, se solo fosse stato decente, avrebbe almeno recuperato”.

Rafael Leao
Rafael Leao

Oscuri presagi

Invece i piccoli sono stati grandi, i grandi hanno finito per essere piccoli. Al di là degli infortuni, che sono una zavorra soprattutto per il futuro, il Milan è stato lento, prevedibile, a tratti monocorde. L’unica verticalizzazione scontata è quella su Leao, ormai preda dei suoi limiti di personalità o, forse, di identità. Il resto sono stati cross dalla trequarti, neanche dal fondo, alla ricerca della testa di Giroud, sempre più solo (Jovic inesistente, Okafor velleitario) e soffocato dalla rodomontesca difesa dell’Udinese. Fischi, fischi, ancora fischi. E, sotto la pioggia ghiaccia di San Siro, troppi oscuri presagi”.


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