Moggi tuona: “Pioli è meglio dei suoi dirigenti! Ecco l’errore della società”

Luciano Moggi prende le difese di Stefano Pioli accusando duramente le scelte societarie, dal mercato alla mancata difesa del proprio tecnico.

Luciano Moggi non è mai banale e dispensa sempre pareri e opinioni che suscitano dibattito tra i tifosi. Sulle pagine di Libero, ha commentato l’attuale momento del tecnico rossonero che, tanto per cambiare, è immerso in critiche efferate. L’ex dirigente della Juventus non risparmia nessuno e non lesina critiche anche alla società, passando dal mercato fino ad arrivare alla totale difesa – a suo dire – di Pioli.

Pioli meglio di Furlani e degli algoritmi

Luciano Moggi, sulle colonne di Libero, ha criticato senza messe misure il recente mercato operato dal Milan attraverso l’ausilio degli algoritmi e che ha portato, nella scorsa estate, ben otto volti nuovi a Milanello. Difende inoltre Pioli e lo fa, come sempre, senza mezze misure: “Pioli tanto criticato, nonostante il buon cammino della sua squadra. Essere attualmente secondi e aver vinto il campionato due anni or sono, non è poi un andamento da criticare troppo. Pioli è molto meglio dei suoi dirigenti, nonostante gli sia stata consegnata una squadra con otto giocatori nuovi, presi da Furlani con gli algoritmi. 

Le colpe della società

Moggi non lesina critiche al Milan anche in merito agli obiettivi stagionali che, al momento, Pioli sta assolvendo. Inoltre contesta alla società rossonera di non proteggere sufficientemente il proprio tecnico dalle continue voci di mercato che lo vorrebbero lontano dal Milan. Questi aspetto – a suo dire – minerebbe la buona riuscita del lavoro di Pioli e , conseguentemente, anche i risultati sportivi. Le sue parole: “Per il Milan il secondo posto della classifica era poi l’obiettivo che dirigenti e tifosi si prefiggevano di raggiungere. Tutti i giorni si leggono nuovi nomi di allenatori per i rossoneri e la società tace, complicando decisamente il lavoro di mister Pioli che deve mandare la squadra carica in campo, ma per far ciò deve essere credibile davanti ai propri giocatori”.