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Indagini sulla cessione del Milan: la verità dei fatti, punto per punto

Casa Milan

Furlani e Gazidis indagati dalla Procura di Milano. Il sospetto è che Elliot sia ancora proprietario del Club. La verità dei fatti.

La giornata di ieri è stata certamente deflagrante, per tutti i tifosi del Milan. Un fulmine a ciel sereno, un colpo inaspettato che ha scosso e turbato gli animi rossoneri. Come sempre accade in questi casi, è nato un fastidioso tam-tam di notizie l’una discordante dall’altra, utili solo a creare disordine confondendo le idee a tutti. In questo articolo ricostruiremo la verità, in base a ciò di cui siamo in possesso oggi, riguardo ciò che è accaduto ieri nella sede del Milan.

Furlani Milan
Furlani Milan

L’accusa e i rischi per il Milan

La notizia che ieri ha squarciato il mondo rossonero è stato l’arrivo della Guardia di Finanza nella sede del Milan, al fine di acquisire documenti e tutto ciò che potesse ricondurre al passaggio di proprietà da Elliot a RedBird. Passaggio avvenuto formalmente il 31 agosto 2022. A seguito dell’atto di perquisizione, l’Ad Furlani e il suo predecessore Gazidis risultano indagati per “ostacolo alla vigilanza FIGC”. Da qui sono nati dibattiti e titoloni di giornali sulle possibili conseguenze sportive che il Milan potrebbe pagare dopo quanto emerso ieri. Precisiamo prima di tutto che la giustizia sportiva non potrebbe, pur volendo, intervenire emettendo ogni qualsivoglia condanna in assenza di una condanna esecutiva della magistratura ordinaria, in secondo luogo pur ci fosse non intaccherebbe il Milan in quanto società sportiva. È doveroso sottolineare infatti che Elliot non esercita più influenza sul Lille, di conseguenza non potrebbe sussistere il reato di multiproprietà. A conferma di quanto affermato citiamo le parole dell’avv. Felice Raimondo, il quale afferma non ci sia alcuna possibilità di una condanna sportiva ai danni del Milan. L’avvocato sottolinea che il passaggio di proprietà è regolamentato dall’art. 32 comma 5 del CGS. Quest’ultimo, in sostanza, descrive che il rischio di penalizzazione sarebbe concreto solo nella misura in cui la società non ottempera agli obblighi di comunicazione e deposito entro i termini stabiliti dalle regole federali. Ciò che emerge dai fatti a noi conosciuti è che tale adempimento è stato rispettato, in ogni sua forma. Sarebbe infine tutto da dimostrare la dichiarazione mendacea di Furlani e Gazidis, così come che il Milan sia ancora di proprietà di Elliot. Esattamente ciò che ha ribadito l’avv- Raimondo: Per me nessun inquirente riuscirà mai a dimostrare che il Milan oggi è di proprietà di Elliott”. L’impianto accusatorio ruota proprio attorno al famigerato vendor loan che, tradotto dall’Inglese significa “prestito del venditore“. Quest’ultimo rappresenta una prassi o meglio dire una modalità molto diffusa in fase di acquisto/vendita di società importanti per cui è necessario investire molta liquidità. Attuandola infatti è possibile diluire il pagamento tenendo in “pegno” quote del Club. Esattamente quanto fatto da Elliot con RedBird di Cardinale. Il fondo controllato da Singer non ha nessuna quota del Milan, la presenza nel CDA di Singer non rappresenta alcuna prova in tal senso, è solo prassi in virtù di trattative impostate attraverso un vendor loan.

Ac Milan investor presentation

La procura avrebbe acquisito un documento chiamato appunto “Ac Milan investor presentation” sul quale sarebbe descritto un importante elemento probatorio. Nello specifico qualora un investitore entrasse in società, RedBird vedrebbe ridotta la propria quota, pari al 99,9%, al 58,2%. Il nuovo socio invece godrebbe al suo ingresso in società del 41,7% dopo aver saldato ad Elliot l’80% del vendor loan. La procura sostiene che questo rappresenti la prova di un coinvolgimento attivo di Elliot nel Milan, con quote vive. Tale ipotesi avrà bisogno di ulteriori ed approfondite valutazioni ma, al momento, appare dimostrabile il contrario appurando la totale estraneità di Elliot. Il fondo nella serata di ieri ha infatti emesso un comunicato che smentisce con fermezza ogni coinvolgimento del Milan con quote partecipative. Semplicemente RedBird, in caso di cessione, non avrà più il controllo sulle attuali 99,9% delle quote di cui dispone ora, il nuovo ed eventuale socio pagando l’80% del vendor loan ad Elliot si garantirebbe l’ingresso in società. Ciò appunto non implica affatto che il fondo di Singer abbia quote in società.

Ultimo ma non meno importante, la questione indirizzo emersa ieri che proverebbe il coinvolgimento di Elliot nel Milan. RedBird e Elliot avrebbero infatti lo stesso indirizzo in Delaware. Ciò però è assolutamente normale in quanto migliaia di società sparse per il mondo sono registrate al “1209 North Orange Street, Delaware”. Quest’ultima è infatti la sede del “Corporation Trust Center“, la quale fornisce ed eroga servizi alle imprese.

La realtà araba

Un dettaglio, se vogliamo una gustosa particolarità, che emerge dal polverone alzatosi ieri è che ci sia stato più di qualche semplice contatto con gli arabi per un loro eventuale ingresso in società. Abbiamo appreso infatti, ricostruendo le notizie emerse ieri, che un primo contatto sarebbe avvenuto in data 19 dicembre 2023. Forse da qui scaturiscono le indagini di cui abbiamo fatto cronaca ieri e che confermerebbero quanto scrivevamo nelle ultime settimane: il Milan è aperto a soci, anche arabi.


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