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Milan, l’ex Nocerino: “Meglio Ibra per 20 partite che un altro per 40”
L’ex giocatore e campione d’Italia del Milan Antonio Nocerino ha parlato ai microfoni di calciomercato.com del momento dei rossoneri.
Intervistato da calciomeercato.com l’ex centrocampista e campione d’Italia col Milan Antonio Nocerino, oggi allenatore delle giovanili dell’Orlando City negli USA ha parlato della sua esperienza in rossonero e dell’attuale corsa scudetto.
Sullo scudetto: “Era il 2012, un gruppo stellare”. Sulla corsa scudetto di oggi: “È un campionato combattuto e imprevedibile, la corsa scudetto mi piace e ci metto anche la Juve. Il Milan ha seminato per due anni, la speranza è che possa presto raccogliere”.
Dalla sua esperienza in rossonero sono cambiate tante cose. Ibra, invece, è sempre lì.
“È un mostro. Un trascinatore, esempio per tanti ragazzi. Il nuovo Milan è nato con il suo arrivo, ha cambiato la mentalità. Guardiamo la crescita di Theo Hernandez e Leao. Con lui, o si pedala o si pedala. Non ci sono vie di mezzo e te lo fa capire subito. Ricordo che al primo allenamento mi diede un’ancata così forte da farmi volare per cinque metri (ride, ndr). Vedere Zlatan alzare l’erba durante le navette fa riflettere. ‘Se lo fa lui che è un fuoriclasse, devo farlo anch’io’, ti dici”.
In quale ruolo lo vede in futuro?
“Di sicuro dovrà ascoltare il fisico, ma fin quando c’è penso che debba continuare. Meglio lui per 20 partite a stagione rispetto a un altro che possa farne 40. In ogni caso, non lo vedo come allenatore. È curioso, si occupa di tante cose fuori dal calcio e ha una visione ampia. Per me è più un dirigente. Con la sua mentalità, potrebbe avere un ruolo da tramite tra campo e società”.
Ha accennato a Theo Hernandez e Leao.
“Il Milan ha una corsia mancina fortissima, parliamo di giocatori devastanti negli spazi. Se parte in progressione, Theo spacca le partite. E lo fa spesso accentrandosi, grazie ai movimenti del portoghese, bravo a dare ampiezza alla manovra. È una delle fasce migliori del campionato e funziona perché si dividono i compiti alla grande. Guardando in Europa, penso alle corsie che ha il Liverpool con Salah, Mané e i due terzini a supporto. Il livello è quasi come quello”.
Nel Milan di oggi chi somiglia a Nocerino?
“Per loro, spero nessuno (ride, ndr). Nella mia prima stagione ho fatto 11 gol, ma ero in una squadra che mi permetteva di arrivare spesso alla conclusione in area. E il mio fisico mi supportava nelle corse a tutto campo. Qualche gol in più farebbe comodo e ai centrocampisti di questo Milan posso solo augurare di farne una marea”.
Uno che non segna da un po’ è Brahim Diaz. https://7376a40576c7d37c6e7f61c2419d7bd6.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html”Sta passando un momento non brillante, come tutta la squadra. Ma non c’è un problema di singoli, il calcio non è tennis e tutti i giocatori vivono fasi meno brillanti nell’arco di una stagione. Da Brahim ci si aspetta tanto, ma periodi così capitano. Ora la squadra fatica a segnare, però se una partita si sblocca presto può esserci spazio per le giocate anche durante un momento no. Se parliamo di lui, è perché ha qualità e se lo merita”.
Tra i protagonisti della stagione c’è Maignan, arrivato per sostituire Donnarumma.
“È un ottimo portiere, ma credo che per qualità Gigio sia uno da top 3 a livello mondiale. È un talento, guardiamo cos’ha fatto fino a oggi e ricordiamoci che ha solo 22 anni. Ho avuto la fortuna di allenarmi con Buffon e ciò che ho visto fare a Donnarumma si avvicina molto alle cose che faceva Gigi”.
Restando tra i pali, l’Inter si prepara a un cambiamento. Come vede il dualismo tra Onana e Handanovic?
“Onana è un grande portiere. Lo seguo da un po’ e mi piace, ha personalità e sa giocare con i piedi. Oggi vive un momento particolare, non è facile ricominciare dopo un periodo di inattività. Ma penso che se uno come Buffon abbia potuto fare il secondo, possa farlo anche Samir. Avere due giocatori così può essere solo un bene per l’Inter”.
Nell’ultima partita di campionato tra Inter e Verona si è rivista la versione migliore di Barella.
“È uno dei migliori in Italia, ma spero che possa fare qualche gol in più. Li ha nelle gambe e glielo auguro. Credo che quest’anno, insieme a Tonali, sia stato il centrocampista con il rendimento più alto“.
Nel corso della stagione, Stefano Pioli ha insistito sulla questione del tempo effettivo. Cosa ne pensa?
“Dipende tutto dalla cultura, dalla mentalità. In Serie A si fischia tutto, ogni contatto è un un fallo. Pensiamo a City-Liverpool, sembrava che l’arbitro avesse dimenticato il fischietto a casa“.
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