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Loftus-Cheek: “Ero un animale in gabbia nelle ultime due stagioni, ricordo ancora i fischi di San Siro in Milan-Chelsea”

Ruben Loftus-Cheek

Il nuovo centrocampista del Milan Ruben Loftus-Cheek ha ammesso cosa lo ha convinto a scegliere di giocare in rossonero.

Il Times ha intervistato Ruben Loftus-Cheek che ha parlato dei primi mesi in rossonero. “Ho sempre pensato all’ipotesi di trasferirmi. Vedendo com’è terminata l’ultima stagione, ho capito che era il momento giusto per andare oltre. Iniziavo a sentirmi davvero bene con il mio corpo ed ero guarito dai miei infortuni. Dopo le ultime due annate, sentendomi davvero bene e non giocando nella posizione in cui avrei voluto, mi sentivo come un animale in gabbia. Voglio solo essere libero di giocare. Il cambiamento è sempre difficile, ma talvolta può essere la miglior soluzione“.

Ruben Loftus-Cheek
Ruben Loftus-Cheek

Ricordo quando Jorginho stava per battere il rigore (in Milan-Chelsea terminata 0-2, ndr) e potevi sentire quei fischi che erano così rumorosi, era incredibile. Pensavo: immagina di giocare con questo tipo di tifo per te, sarà incredibile. Non vedo l’ora di giocare lì. Inizialmente non potevo dire a Tomori che stavo parlando con il Milan. Gli chiedevo come fosse la vita qui e lui mi rispondeva: ‘Perché mi stai chiedendo questo?’ Ho parlato molto con Fik e quando il trasferimento è stato sempre più vicino gli ho rivelato che sarei probabilmente arrivato in Italia. È stato molto gentile con me. Non conoscendo la lingua, mi ha fatto da interprete e mi ha spiegato come lavorare, mi ha dato una mano per integrarmi. Voglio assolutamente giocare di nuovo con la maglia della nazionale inglese. Lo voglio, lo vogliono tutti. Sento che in questa stagione posso tornare a farlo, giocando molte partite e ricominciando a godermi il calcio. Poi vedremo cosa succederà, ma sono ancora molto affamato: mi sento di nuovo un ragazzino, sono entusiasta“.


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