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La societá sta davvero con Fonseca? Si attende ancora una presa di posizione ufficiale del Milan

Due giorni dopo il clamoroso sfogo del portoghese la posizione dei piani alti rossoneri è solo vociferata. Manca, insomma, una vera e propria dichiarazione ufficiale, ma di chi?
In un panorama calcistico in cui le tensioni sono spesso nascoste dietro a sorrisi forzati e dichiarazioni diplomatiche, le recenti esternazioni di Paulo Fonseca, allenatore del Milan, hanno infranto un certo tabù all’interno del mondo rossonero, evidenziando un disagio che va oltre il semplice sfogo post-partita.
Le sue parole non solo hanno scosso l’ambiente sul piano nevralgico della dedizione e del lavoro ma hanno messo in luce una situazione interna che necessita di essere affrontata con urgenza dalla dirigenza per il bene futuro del club.
Il coraggio di Fonseca
Fonseca si è distinto per il suo approccio diretto, scegliendo di esporsi personalmente per sollevare questioni delicate riguardanti l’atteggiamento in campo, e probabilmente anche a Milanello, di alcuni giocatori del Milan, in particolare dopo la vittoria sofferta contro la Stella Rossa in Champions League. La sua decisione di portare la propria convinta delusione davanti alle telecamere, anziché limitarsi a discussioni private nello spogliatoio, ha evidenziato la sua volontà di affrontare i problemi frontalmente, ponendo i giocatori di fronte alle proprie responsabilità senza appello.
Theo sotto esame
Tra i giocatori messi in discussione, Theo Hernandez è forse quello che più di tutti rappresenta il dilemma evidenziato da Fonseca. Nonostante le qualità indiscusse, le prestazioni stagionali del francese sono state a dir poco deludenti e condite da una serie di errori e disattenzioni che sono costati punti pesanti, alimentando voci su un suo possibile distacco emotivo legato alla situazione contrattuale o alle sirene di calciomercato estero. Il confronto diretto tra l’allenatore e il giocatore di ieri sembrerebbe aver definitivamente tracciato una linea di demarcazione temporale che, da ora in poi, vedrà Theo chiamato a rimeritarsi il Milan, squadra che l’ha trasformato da promessa un po’ dimenticata a Madrid a solida realtà del calcio internazionale.

Silenzio istituzionale
Nonostante la fermezza, Fonseca sembra navigare in queste acque agitate in solitaria. L’assenza di sostegno pubblico da parte della dirigenza, con figure di spicco come Ibrahimovic, Furlani ed il presidente Scaroni che mantengono un silenzio enigmatico, amplifica la percezione di un allenatore isolato nel suo esporsi contro tutto e tutti. Questo silenzio sta venendo interpretato come un tacito consenso dalla stampa italiana ma, ad ora, una presa di posizione ufficiale in merito alla questione sollevata con forza da Paulo Fonseca ancora non c’è stata.
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