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Milan, la gara con la Juve mostra come sta cambiando la mentalità della squadra
Il Milan cambia passo: tra rimpianti, crescita e una nuova identità che inizia a prendere forma.
Il Milan ha ottenuto quattro punti nelle gare contro Napoli e Juventus, avversari decisamente impegnativi per cui sulla carta c’è da essere decisamente contenti del bottino. Da una parte i campioni d’Italia, dall’altra una trasferta contro una squadra ancora imbattuta in campionato. Ma dopo il pareggio di Torino, la sensazione è opposta: non soddisfazione, bensì rammarico. Le facce dei giocatori rossoneri nel post partita raccontano tutto. Il rigore fallito da Pulisic e le due occasioni nitide sprecate da Leão pesano come macigni, perché il Milan ha fatto di più per meritare la vittoria. La squadra di Allegri — ormai completamente immersa nella sua nuova filosofia — ha mostrato solidità, equilibrio e un’identità tattica sempre più riconoscibile, ma manca ancora la cattiveria necessaria per chiudere le partite.
Rabiot e Allegri, la fame dei vincenti
Nel post partita, Adrien Rabiot ha espresso senza giri di parole la delusione per il pareggio: «Emozione prima della partita sì, ma naturalmente sono arrabbiato perché dovevamo vincerla. Abbiamo avuto occasioni da gol, ci è mancato qualcosa. Dobbiamo fare di più, crescere come squadra». Parole che riflettono la mentalità inculcata da Massimiliano Allegri, tornato al Milan per riportare un DNA vincente. Il tecnico, dopo la gara, ha ribadito il concetto con la consueta lucidità: «Dobbiamo capire il momento della partita. Quando c’è il momento in cui azzannare l’avversario, va azzannato». Il messaggio è chiaro: nessun punto va considerato guadagnato se la vittoria era alla portata. Allegri, fa luce Calciomercato.com, sta lavorando sulla mentalità prima ancora che sui moduli, e Rabiot è l’esempio perfetto di questa trasformazione.
Una nuova mentalità rossonera in costruzione
Con Modric e Rabiot accanto ai giovani leader già presenti in rosa, il Milan ha alzato il livello tecnico e caratteriale. Non si tratta solo di tattica, ma di ambizione ritrovata: la squadra non accetta più il pareggio come risultato positivo, ma come occasione mancata. Dalla prima uscita stagionale in Coppa Italia contro il Bari fino a oggi, Allegri ha costruito un gruppo più solido dietro, capace di concedere pochissimo. Ora l’obiettivo è aumentare la concretezza in avanti. Il Milan crea tanto, ma segna poco rispetto al volume di gioco. Le prossime due settimane di sosta saranno decisive per affinare l’intesa e migliorare la finalizzazione.

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