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Un Milan furbo sfrutta uno dei punti deboli della Fiorentina

Theo Hernandez

I rossoneri sono tornati alla vittoria anche in campionato dopo 5 partite di digiuno dai 3 punti.

Il Milan sabato sera ha battuto 1-0 la Fiorentina a San Siro grazie al rigore di Theo Hernandez, vittoria che gli permette di conservare il terzo posto solitario in classifica con 2 punti di vantaggio sul Napoli. Il Milan è stato degno nel primo tempo, poi troppo arrendevole e difensivo nella ripresa.

Le chiavi tattiche

La Gazzetta dello Sport analizza l’andamento del match anche da punto di vista tattico. Stefano Pioli ha rispolverato il consueto 4-2-3-1 con Musah trequartista, nel senso che l’americano aveva la missione di mettere pressione a Martinez Quarta. Dall’altra parte situazione simile: Bonaventura ha ostacolato il pensiero di Reijnders. Per molto tempo la partita è rimasta bloccata ma con il passare dei minuti i rossoneri hanno approfittato della crepa a destra.

Tijjani Reijnders
Tijjani Reijnders

La debolezza

È un difetto che era già emerso a Firenze contro la Juve: Parisi è un mancino costretto dall’emergenza a reinventarsi terzino destro, ruolo nel quale fatica a ritrovarsi in fase difensiva. Pulisic, Pobega e verso la fine del primo tempo Theo Hernandez si sono gradualmente incuneati dalle sue parti; è così che nasce il rigore che porta all’unico goal del match.

L’intervento dei tecnici

All’intervallo Italiano ha azzeccato il cambio inserendo Maxime Lopez al posto di Arthur, ciò ha permesso alla sua squadra di alzare il baricentro ma alla fine i viola non sono riusciti a capitalizzare il predominio territoriale. Pioli ha scelto la strategia della resistenza totale anteponendo il risultato all’estetica ma se Maignan non avesse realizzato la parata dell’anno al 96′ su tiro di Mandragora il giudizio sulla partita sarebbe stato molto diverso.


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