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Viaggio nella crisi Milan: non è Pioli l’unico responsabile
![](https://notiziemilan.it/wp-content/uploads/2022/04/IM_Maldini_Massara_Pioli.jpg)
L’uomo più criticato da quando è iniziata la crisi rossonera è stato l’allenatore, come spessissimo accade, ma le colpe vanno equamente divise a tutti i livelli.
La Gazzetta dello Sport ha analizzato minuziosamente tutti gli aspetti del periodo negativo del Milan descrivendo quali aspetti sono da attribuire a Pioli e quali no. Il tecnico ha costruito una squadra basata sull’intensità: quella forza è diventata una debolezza, il Milan oggi è a pezzi per gli infortuni e per la condizione atletica. Nel ritiro di Dubai diverse cose evidentemente sono andate storte: gli infortuni muscolari dei rossoneri sono troppi per chiamarli solo fatalità. Forse non è stata la scelta giusta far giocare Theo e Giroud il 4 gennaio poco dopo il rientro dal Mondiale, soprattutto considerando la presenza dei nuovi acquisti come Thiaw e Vranckx finora utilizzati pochissimo. Poi c’è la gestione della squadra: il Milan ha una rosa di 30 giocatori ma c’è un divario enorme tra i migliori 5-6 (Theo, Leao, Maignan, Tonali, Bennacer) e la seconda/terza fascia. Pioli ha fatto rotazioni per infortunio o per scelta ma da un mese non riesce a motivare la squadra.
![Stefano Pioli](https://notiziemilan.it/wp-content/uploads/2020/10/IM_Stefano_Pioli_2020-1024x683.jpg)
Ha fatto scalpore la doppia panchina di Rafael Leao ma le critiche al tecnico sono piovute anche per il mancato inserimento di nuovi acquisti. Tuttavia anche se l’allenatore ha indubbiamente commesso i suoi errori, non è l’unico responsabile e anzi ha parecchi alibi a partire dal mercato estivo del 2022. L’incidenza dei nuovi acquisti finora è stata praticamente nulla. La rosea si interroga anche su una possibile mancanza di fame: il calo di Tomori, Theo Hernandez, Calabria, Kalulu, Tonali, Leao è clamoroso. Il Mondiale in Qatar è stato certamente un fattore ma bisogna anche considerare che Lautaro Martinez, che ha raggiunto la finale come Theo e Giroud, ha già segnato 7 gol nel 2023 mentre l’attaccante francese ne ha siglato solo uno. Infine, a Pioli indubbiamente sono mancati due leader fondamentali come Maignan e Ibrahimovic. L’impatto del portiere è fondamentale per come influenza tutto il reparto difensivo. La presenza dello svedese invece può fare la differenza anche solo nello spogliatoio o in panchina. In realtà però spesso si dimentica che un anno fa ha segnato 8 gol.
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