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Cardinale, il mercato, i colleghi e i sogni: i dieci temi cardine del discorso di Maldini

Paolo Maldini Zaccheroni

Sono poche le persone che capiscono cosa significhi rappresentare il Milan per Paolo Maldini, visto il suo incredibile passato con il club e i legami familiari.

Maldini ha ammesso di vedersi come un garante dell’attuale progetto rossonero, qualcuno a cui i tifosi possono guardare e sentirsi sicuri che si sta facendo di tutto per portare avanti il ​​club. La Gazzetta dello Sport ha individuato dieci punti chiave della sua intervista al Trento Sports Festival.

Paolo Maldini

1. Se stesso

“Nel mio ruolo mi piace sentirmi un po’ garante del progetto Milan, perché ho forti radici rossonere. Nei primi sei mesi da manager non mi sentivo pronto o adeguato, andavo a casa e mia moglie che mi chiedeva come era andata, rispondevo ‘passiamo alla prossima domanda’. Ma ora sono convinto di aver colto l’occasione al momento giusto”.

Per uno come Maldini, abituato a vivere di sicurezza acquisita da giocatore, ritrovarsi in un ruolo di responsabilità all’inizio è stato scoraggiante. Tuttavia, proprio come nei suoi primi giorni da calciatore, ha imparato rapidamente le basi e sta raccogliendo i frutti.

2. Famiglia

Il cognome Maldini è rossonero da 70 anni, cosa che Paolo ha ammesso che pesa un po’, visto che aveva rifiutato precedenti proposte di tornare in società prima che la dirigenza Elliott prendesse in carico perché voleva che fosse il momento giusto.

“Questo cognome ha solo dato fastidio a Daniel, e lo conosco bene perché ci sono passato. Ma il mio cognome è indissolubilmente legato a questo club, presto a Milanello ci sarà uno stand intitolato a mio papà. Il ricordo di lui è vivo”.

3. Cardinale

Maldini ha anche pronunciato alcune parole interessanti sulle impressioni finora fatte sul nuovo titolare Gerry Cardinale, il fondatore della RedBird Capital e l’uomo che ha negoziato l’acquisizione del club (con il suo esercito di complici e avvocati) da Elliott.

“È uno che ha energia, vuole fare e ascolta, e questo mi piace molto”, ha detto Maldini. Ha già espresso la sua approvazione ma anche la sua emozione, e la speranza ora che ci siano più margini di investimento per costruire la rosa, che ha sempre il timbro di Maldini.

4. Linee guida

“Quando provi ad acquistare un giocatore le difficoltà sono varie perché devi vendere un progetto diverso dall’epoca berlusconiana. È un ridimensionamento, ma bisogna raccontare un progetto credibile e comunque vincente”, ha detto Maldini alla Festa dello Sport.

Qui l’ex capitano accenna alla difficoltà di doversi muovere entro i confini dei budget limitati sia negli acquisti di mercato che nelle offerte di rinnovo, il tutto in nome del consolidamento dei conti. Tuttavia, ha aggiunto: “Il club è stato guarito e ora dovrebbe tornare verso obiettivi più grandi”.

5. Mercato

Paolo ha anche svelato alcuni retroscena sulla finestra di mercato estiva e ha ammesso che Charles De Ketelaere in realtà non era il bersaglio di prima scelta, ma il messaggio principale riguardava la fluidità delle situazioni a mercato aperto.

“Il mercato è dinamico, prima di prendere De Ketelaere abbiamo provato a prendere Botman, che avrebbe esaurito il budget e ci avrebbe portato da altri giocatori per l’attacco. A questo punto del percorso non dobbiamo ingaggiare giocatori medi, ma con un grande potenziale. E a gennaio, quando è arrivato un piccolo budget, ho detto ai proprietari ‘Non lo voglio, siamo già forti così'”, ha detto.

6. Massara

Maldini ha detto ridendo: “Siamo una coppia di fatto”. Lui e Ricky Massara si vedono sempre insieme a Milanello, allo stadio e anche in vacanza quest’estate con i rispettivi coniugi. Provengono da background diversi ma hanno idee convergenti su come dovrebbe essere gestito il club.

7. Pioli

Maldini ha espresso alcune parole di elogio a Stefano Pioli, che è stato una parte importante della rinascita da quando è arrivato nel 2018: “Ha un’energia pazzesca, quotidiana, che non conoscevo. Condivide i nostri progetti e non trova scuse”.

Quando sembrava che Ralf Rangnick fosse destinato a diventare il nuovo allenatore, Maldini ha fatto un muro e ha spiegato perché andare avanti con Pioli sarebbe stata la soluzione migliore. Da allora ha consegnato uno stile di calcio moderno e, soprattutto, uno Scudetto.

8. Leao

“Rafa ci è grato e mi interessa quello che ci dice. Cioè, la sua strada nei prossimi anni deve essere quella del Milan. Ci sono buone possibilità di trovare un accordo con il giocatore”, ha detto Maldini alla domanda sul futuro del portoghese.

Sono parole incoraggianti per i tifosi ed è molto difficile immaginare che il direttore tecnico non dicesse in qualche modo la verità, quindi ora dobbiamo vedere come si evolve la situazione del rinnovo viste le richieste del suo entourage e la multa dovuta allo Sporting.

9. Stadio

Nonostante abbia tanti ricordi e abbia vinto tanto a San Siro, Maldini ha sempre chiarito di sostenere l’idea di costruire un nuovo stadio con l’Inter, per creare un futuro successo con gli incassi che porterebbe visto che questa è un’area Serie A è molto indietro rispetto alla Premier League.

“La convivenza con l’Inter è andata bene, abbiamo condiviso trofei, stadio e piazzale, quindi non sarebbe un problema condividerla ancora”, ha detto.

Maldini si sente ambasciatore di un’intera città, e l’Inter in lui non vede un acerrimo nemico, ma un ex avversario di valore.

10. Sogni

Infine, qualche parola sul futuro del club e su cosa possono aspettarsi i tifosi negli anni a seguire: “Sono molto realista, ma anche molto sognatore. E sognare di raggiungere il massimo risultato trasmette fiducia”.

Maldini ha fatto riferimento a un messaggio inviato a Natale a Gordon Singer: “Vinceremo lo scudetto”. Parte dell’essere milanista è sognare in grande, e parte dell’essere un regista è credere in te stesso e in chi ti circonda per renderlo realtà.

 

Il post Cardinale, il mercato, i colleghi ei sogni: i dieci temi cardine del discorso di Maldini sono apparsi per la prima volta su SempreMilancom .


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