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Braida: “Nel Milan ci sono giocatori non da vertice, l’uomo non è un numero, le partite non si vincono con gli algoritmi”
![Ariedo Braida](https://notiziemilan.it/wp-content/uploads/2020/06/IM_Braida_Ariedo.jpg)
Il dirigente Ariedo Braida, finora molto bonario nei giudizi sui rossoneri, questa volta si scaglia soprattutto contro il modo di fare mercato.
Ariedo Braida a Numero Diez non è stato per nulla tenero sulla sua ex squadra; ecco le sue accuse. “Il Milan si è complicato e, in generale, si sta complicando la vita di parecchio… Bisogna cercare di fare un’analisi molto più profonda e serena. Molte volte si cerca di scaricare le responsabilità sull’allenatore. Ma bisogna valutare attentamente i singoli giocatori a disposizione di un allenatore, in questo caso Stefano Pioli. Per stare ad alto livello, si vogliono dei valori che sappiano sopportare il peso del ruolo che ricoprono e della maglia che portano. Sono stato al Milan per tantissimi anni. Ritengo di avere la cultura da Milan. So cosa serve a una grande squadra. I giocatori non sono tutti uguali anche se, a volte, si parla di un giocatore fenomenale grazie a una prestazione positiva, salvo poi ritenerlo inadeguato quando fornisce una gara non positiva. Bisogna imparare a capire il valore dei calciatori, perché a questi bisogna dare un valore. Se si fa un’analisi serena sui giocatori attraverso schede accurate, allora si può capire e dare delle giuste valutazioni”.
![Gerry Cardinale](https://notiziemilan.it/wp-content/uploads/2022/09/IM_Gerry_Cardinale-1024x683.jpg)
La bordata
“Ci vuole una certa competenza. Il calcio non lo conoscono tutti. Si parla sempre di algoritmi: gli algoritmi sono numeri, ma l’uomo non è un numero. Le partite non si vincono con gli algoritmi, a mio avviso. Si vincono con giocatori che vanno guardati e analizzati. Tutti possiamo sbagliare nel dare un giudizio su questo o quel giocatore, però, ci sono dirigenti sportivi e allenatori che fanno questo mestiere da tanti anni e che decidono. Altri, invece, ricoprono ruoli senza avere le competenze per farlo. Certe realtà funzionano perché hanno guide forti e capaci. Poi, il calcio è un po’ ciclico. Società come il Milan, l’Inter o la Juve possono vincere per tanti anni, ma poi hanno degli anni un po’ altalenanti, perchè finisce il ciclo di alcuni giocatori iconici e carismatici di un gruppo, che bisogna ricostruire. E a volte si fatica sotto questi aspetti. All’interno di questo Milan ci sono giocatori che fanno fatica a giocare in grandi squadre, perché non sono a livello per giocare in squadre di vertice, che lottano per vincere grandi obiettivi come la Champions League”.
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