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Scaroni: “San Siro così com’è non poteva essere ristrutturato”

Paolo Scaroni

Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha spiegato perché l’attuale San Siro non può essere rinnovato e anche perché ci saranno più sedi aziendali nel nuovo stadio.

Ci sono una serie di questioni chiave che devono essere risolte in relazione al nuovo stadio come la capienza, dato che il Milan ha avuto oltre 70.000 tifosi presenti in tutto tranne una partita casalinga in questa stagione, il che rende la decisione di avere una nuova casa con un massimo di 60-65.000 sembra una mossa piuttosto proibitiva.

Quando i club all’estero costruiscono nuovi stadi o ristrutturano quelli attuali, rossoneri e nerazzurri hanno scelto la strada opposta puntando a riempire sempre lo stadio e vendere biglietti più executive a prezzi più alti, aumentando così i ricavi. Oggi il 4% dei San Siro (3.000 o massimo 3.500 posti) è aziendale, ma diventeranno almeno 9.000 di base (15%) e potrebbero addirittura diventare 13.500 al nuovo stadio .

Scaroni è intervenuto durante l’ultimo incontro del dibattito pubblico e ha risposto ad alcune domande relative al nuovo progetto che il Milan intende realizzare insieme all’Inter.

Sul prezzo dei biglietti per il nuovo stadio: “Per continuare a offrire ai nostri tifosi biglietti economici allo stadio, al livello di prezzo odierno, dobbiamo costruire una parte nel nuovo stadio che chiamiamo corporate che offra posti alle aziende per poter partecipare a un evento in un modo completamente diverso da quello di oggi, come accade in tutto il mondo. Ci aspettiamo tra le 8 e le 10mila sedi aziendali, con prezzi che nulla avranno a che vedere con i prezzi per il pubblico, offrendo alle aziende e agli sponsor un intero spettacolo. Da un lato migliora le finanze del club e dall’altro ci permette di mantenere il prezzo per i tifosi, penso ad esempio alla Curva Sud, che avrà condizioni di ingresso vantaggiose alla loro portata”.

Sulla competitività in Europa: “C’è una competitività incredibile nel mondo del calcio in Europa: i due club milanesi vogliono continuare ad essere leader nel calcio europeo. Non basta essere in Italia, vogliamo che il Milan giochi un ruolo importante nel calcio europeo. Ma è difficile senza mezzi finanziari competere a quei livelli. Quando abbiamo affrontato il progetto dello stadio, abbiamo affrontato tutte le ipotesi compresa la sua ristrutturazione. Abbiamo analizzato la situazione con esperti e tecnici dello stadio, uno dei motivi per cui abbiamo deciso di non rinnovarlo è stato che non sarebbe mai diventato lo stadio che questi anni richiedono per club come il nostro. San Siro così com’è non poteva essere ristrutturato per la terza volta, quindi abbiamo scartato questa ipotesi”.

Sul nuovo stadio: “Abbiamo messo al lavoro i nostri esperti, ipotizzando un nuovo stadio a San Siro che soddisfi tutti i requisiti economici e finanziari. Abbiamo in mente 1,3 miliardi di investimenti, una cifra importante che spenderemmo in suolo pubblico con un capitale che sarebbe estero, visto che i nostri due club sono di proprietà straniera. E continueremo ad avere, durante la costruzione dello stadio, un’attività agonistica che ci consentirà di continuare ad avere ricavi e continuare a mantenere Milano capitale del calcio italiano”.

Sul confronto con il Chelsea: “Ieri abbiamo perso con il Chelsea, non voglio parlare di calcio ma di soldi: il Chelsea incassa dallo stadio più del doppio di quanto incassa il Milan. Ero allo Stamford Bridge, ho visto com’è strutturato che tra l’altro è nel centro di Londra, non ha certo gli spazi di altre strutture ma in ogni caso il Chelsea è chiaramente più del doppio di quello del Milan. Competere con club che hanno mezzi finanziari molto più alti dei nostri ci fa partire in uno stato di inferiorità. Il denaro non è tutto, ma gioca un ruolo molto importante. Vogliamo dotare Milan e Inter di uno stadio che ci permetta di avere ricavi e di offrire lo spettacolo che hanno i nostri concorrenti europei”.


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