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Milan, Sergio Conceicao non trattiene la sua gioia. Tra balletti, sigari e una frase chiave con la Supercoppa in mano

In una settimana il portoghese ha già vinto il suo primo trofeo col Milan che torna a vincere la Supercoppa dopo ben otto anni. Scatenato Conceicao nel post partita.
In un mondo del calcio dove le vicende spesso rappresentano non solo una competizione ma anche una narrazione di imprese e svolte improvvise, la vicenda di Sergio Conceiçao e il suo debutto trionfale alla guida del Milan segna un episodio degno di essere raccontato
L’arrivo del tecnico portoghese, culminato con la conquista di un trofeo in meno di una settimana, potrebbe quasi sembrare la trama di un film, ma in realtà è solo l’ultimo capitolo di una storia che riserva ancora molti colpi di scena.
Un debutto da record
La carriera di Sergio Conceiçao al Milan ha preso il volo in un modo che pochi, forse nemmeno lui stesso, avrebbero potuto immaginare. Sostituendo Paulo Fonseca e prendendo le redini della squadra in un momento delicato, ha impresso una svolta decisiva e tangibile che ha portato i rossoneri alla vittoria di un importante trofeo. Il 3-2 in rimonta di ieri sera nel derby in finale ha segnato non solo il suo primo successo con il club ma ha anche fatto di lui l’allenatore più veloce a vincere un trofeo con il Milan dal 1930 a oggi, un risultato che lo inserisce di diritto nei libri di storia del club.
Una rimonta magica
La gestione dei momenti critici ha sempre contraddistinto i grandi allenatori, e Conceiçao ha dimostrato di possedere questa qualità, unita ad un carattere che serviva decisamente al Milan in questo momento. La capacità di mantenere la calma e di operare le scelte giuste sotto pressione è stata evidente nella rimonta realizzata contro l’Inter, con il Milan che ha ribaltato uno 0-2 per conquistare la Supercoppa. Sentite Conceicao: “Abbiamo mostrato l’equilibrio della grande squadra perché di fronte avevamo un avversario forte e siamo andati sotto 1-0 alla fine della prima frazione. Parlare nello spogliatoio non era facile, ma io ci credevo. Io un mago? No, la squadra è magica. Ha assorbito tutto. E ci credevo anche dopo che abbiamo subito la botta del 2-0, appena rientrati in campo dopo l’intervallo. E’ a quel punto che i ragazzi hanno dimostrato di avere un carattere enorme e hanno meritato di portare a casa la Supercoppa“.

Festa!
Le immagini di Conceiçao che festeggia nello spogliatoio con un sigaro in bocca, a ritmo di Danza Kuduro e circondato dall’entusiasmo dei suoi giocatori, raccontano di un legame forte e di un senso di appartenenza che va oltre il semplice rapporto professionale; anche solo dopo una settimana di conoscenza. Queste le parole di Conceicao che racconta anche dell’episodio dell’infortunio in panchina causatogli involontariamente da Emerson Royal: “Avevo la convinzione di fare un bel lavoro quando ho detto di sì al Milan. Avevo avuto alcune proposte anche da un club brasiliano e da una nazionale, ma volevo continuare in Europa. Ora sono felice. I giocatori appena siamo rientrati nello spogliatoio mi hanno chiesto di ballare e fumare il sigaro. Sapevano che questo era il mio rituale quando vinco un titolo. E’ il mio tredicesimo e questo ha un sapore speciale per me. A chi lo dedico? Ai miei genitori che non ci sono più, ma anche a mia moglie e ai miei figli che hanno sofferto in questi 6 mesi brutti dopo la fine della lunga esperienza al Porto con undici trofei“.
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