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Maldini: “Cardinale prese la decisione di licenziarci mesi prima, vuole vincere la Champions e gli presentai un piano”

Paolo Maldini Zaccheroni

L’ex dirigente del Milan Paolo Maldini torna sull’addio al club rossonero dipingendo il rapporto non idilliaco con Gerry Cardinale.

Paolo Maldini racconta la sua versione del licenziamento dal Milan in un’intervista rilasciata a La Repubblica. “Con lui, in un anno, solo una chiacchierata, più 4 suoi messaggi. Diceva che dovevamo fidarci l’uno dell’altro. Io l’ho fatto: come sia andata, è noto. Io credo che la decisione di licenziarci fosse stata presa mesi prima e c’era chi lo sapeva. Il contratto, 2 anni con opzione di rinnovo, mi era stato fatto il 30 giugno 2022 alle 22: troppo impopolare mandarci via dopo lo scudetto”.

Le richieste

“Chiese di vincere la Champions. Spiegai che serviva un piano triennale. Da ottobre a febbraio l’ho preparato con Massara e con un mio amico consulente: 35 pagine di strategia sostenibile e necessità del salto di qualità, mandate a Gerry, a 2 suoi collaboratori molto stretti e all’ad Furlani”.

Gerry Cardinale
Gerry Cardinale

La risposta

“Nessuna. Su 35 acquisti ci contestano De Ketelaere, che aveva 21 anni. Se si scelgono ragazzi di quell’età, la percentuale d’insuccesso è più alta. Vanno aspettati, aiutati, coccolati, ripresi. D’altronde, dopo 3 mesi di lavoro, Boban e Massara ed io fummo chiamati a Londra da proprietà e Ceo e praticamente delegittimati: i vari Leao, Bennacer e Theo non piacevano. Ma serviva un percorso. Ricordo sempre da dove siamo partiti”.

La ricostruzione della rinascita anno per anno

“Nel 2018-19: squadra non giovane e poco performante. Da 6 anni niente Champions, rosa da circa 200 milioni, monte ingaggi di 150. In 4 anni di ristrutturazione coi giovani: spesa di mercato al netto delle cessioni 120 milioni, 30 l’anno e 15 a sessione, valore della rosa salito a circa 500, stipendi scesi a 120 e poi per 3 anni a 100, senza avere potuto rinnovare con Çalhanoglu e Kessié. E a fine stagione scorsa: 3 Champions giocate di fila, scudetto dopo 11 anni, semifinale di Champions dopo 16, bilancio in attivo dopo 17. Ma se si sta sul filo, basta una stagione per rovinare il lavoro precedente”.


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