Seguici su

News

Leao: “Vogliamo vincere l’Europa League, Ibra mi è sempre stato vicino dal punto di vista mentale”

Rafael Leao

L’attaccante esterno del Milan Rafael Leao ha sottolineato quanto forte sia il legame che ha col club rossonero.

Rafael Leao ha presentato a Milano la sua autobiografia e ha ripercorso parti salienti della sua vita e della sua carriera; ecco le sue dichiarazioni. “Mi hanno visto gli scout del Benfica e mi hanno fatto firmare, sono stato una settimana ad aspettare il pullmino che mi dovesse portare da scuola al centro di allenamento, ma niente, non passava. E quindi sono andato allo Sporting. Il Benfica si mangia le mani? Per forza (ride, ndr)”.

L’aggressione al centro sportivo dello Sporting CP nel 2018

“È stato un momento difficile per me. Avevo 18 anni, ero arrivato in prima squadra. Non avevo mai visto una cosa così. Sono un ragazzo emotivo, è stato un momento difficile”.

Al Lille i primi paragoni pesanti

“Decisione difficile per me, ero abituato a stare a Lisbona con i miei amici e la mia famiglia. Andare in una città che non conoscevo è stato difficile. Poi sono andato a Lille, un periodo difficile che mi ha fatto crescere come uomo. Un campionato nuovo, avevo la pressione del “Mbappé portoghese. Dovevo abituarmi ad un nuovo paese”.

La lotta al razzismo

“Noi giocatore dobbiamo essere i primi a provare di fare qualcosa. Il Milan in queste situazioni qua prova sempre a fare qualcosa. È stato difficile per Mike e per tutti e noi. Bisogna insistere e fare sempre qualcosa di più. Il razzismo non finirà mai ma noi dobbiamo provare a fare sempre qualcosa in più”.

Rafael Leao
Rafael Leao

L’ammirazione per Del Piero

“Non ci siamo sentiti, ma è un calciatore che guardavo da piccolo. Ho preso il numero 10 per i calciatori che portavano qualcosa di diverso, con magia. È un giocatore che è stato importante per il calcio”.

Gli insegnamenti di Maldini e Ibra

Maldini mi ha detto che non dovevo pensare solo ai dribbling ma anche ad essere efficace. Una persona importante per me, dentro e fuori dal campo, anche per la mia crescita. Ibra? Sapevo cosa potesse fare dal punto di vista tecnico. Ma dal punto di vista mentale è sempre stato vicino a me. Sono ancora giovane, non sono perfetto, ho tanto da imparare, figure del genere sono importanti per i giovani che vogliono vincere”.

Obiettivo Europa League

“Ci proviamo. Non è facile, chiaro. Adesso venerdì c’è una partita importante. L’EL è un obiettivo, ma andiamo step by step. Vogliamo un San Siro caloroso contro lo Slavia, vogliamo vincere per andare avanti”.

Il legame col Milan

“Sono arrivato al Milan bambino, i primi anni sono stati difficili perché non giocavo molto. Mi hanno aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Sono arrivati poi momenti difficili e sono sempre stati qui. Quindi non potevo lasciare loro, perchè la mia educazione anche è così. Lealtà, sempre”


Leggi anche

Leggi anche

Più letti