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Mille… e uno giorni dell’Ibra 2.0


Ricorrevano ieri i 1.000 giorni dall’annuncio ufficiale del ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan.

La Gazzetta dello Sport ricorda come Ibrahimovic sia tornato per una seconda parentesi al Milan iniziata il 2 gennaio 2020; la seconda vita rossonera è stata a dir poco movimentata, con tre mesi senza calcio a causa della pandemia, una doppia cifra raggiunta nei gol segnati, numerosi tormentoni memorabili e la conquista dello scudetto. Nel giorno dell’arrivo a Linate Ibra aveva un sorriso soddisfatto: c’è quasi una linea che si può tracciare tra il Milan prima e dopo Zlatan. La sconfitta interna contro il Genoa l’8 marzo 2020 è stata uno dei punti più bassi, ma poi tre mesi dopo il Milan aveva segnato tre gol alla Lazio, quattro alla Juve, cinque al Bologna e aveva raggiunto le qualificazioni all’Europa League. Zlatan ha segnato dieci gol e si è paragonato a Benjamin Button, colui che più invecchia e più ringiovanisce. Durante il lockdown è rimasto vicino alla rosa durante gli allenamenti individuali a distanza attraverso videochat e discorsi di gruppo WhatsApp, impressionando alcuni giocatori tra cui soprattutto Rafael Leao.

Zlatan Ibrahimovic esulta scudetto
Zlatan Ibrahimovic esulta scudetto

La stagione 2020-21 è stata quella della costruzione in quanto il Milan è rimasto imbattuto per 27 turni e a fine stagione è tornato in Champions League dopo sette anni, perdendo lo scudetto contro l’Inter solo per infortuni. Ibra chiude con 17 gol in 27 partite, diversi assist, una rovesciata contro l’Udinese e una rissa con Lukaku. Poi, avanti veloce a maggio 2022 e al discorso post-partita di Ibra a Reggio Emilia davanti a uno spogliatoio stremato, quello che aveva finalmente alzato lo scudetto con la vittoria contro il Sassuolo davanti a uno stadio che era quasi tutto milanista. Si chiude un ciclo iniziato dieci anni prima con lo scudetto vinto all’Olimpico contro la Roma. Non è però un discorso chiuso in quanto lo svedese è ancora al Milan dopo un’operazione al ginocchio che lo terrà fuori fino al nuovo anno. Ha 40 anni e non vuole fermarsi; ha un po’ per paura di quello che farà dopo, ma al momento crede che ci sia ancora da scrivere la storia da giocatore rossonero.


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