La crisi del Milan ai raggi X: i flop fragorosi dei big e di molti nuovi

I rossoneri si trovano in uno stato di crisi avendo perso 3 delle ultime 4 partite; non tutte le responsabilità sono di Stefano Pioli.

Il Milan è irriconoscibile da dopo la seconda sosta per gli incontri delle nazionali: la Gazzetta dello Sport, dopo aver analizzato nei giorni scorsi l’operato di Pioli, ora passa in rassegna quello dei singoli.

Tradiscono i leader

Diversi leader della rosa stanno deludendo ampiamente nelle ultime settimane. Mike Maignan, ad esempio, non è certamente il volto della crisi, ma se prima portava punti alla classifica ora non dà né toglie. Non è esente da colpe per il pareggio di Raspadori a Napoli e per l’espulsione contro il Genoa per fallo su Ekuban. Theo Hernandez gioca con il freno a mano tirato: nelle prime giornate si accentrava per dare una mano in impostazione ma ora non gli riesce neanche più quello. Il nuovo modulo ha ridotto sensibilmente le sue scorribande offensive in nome dell’equilibrio. In più il francese sembra anche più nervoso visto che ha già collezionato 5 cartellini gialli in 8 presenze in campionato mentre l’anno scorso ne aveva raccolti 7 in totale. Anche Rafael Leao incide molto meno di quanto ci si aspetti: le sue corse sulla sinistra raramente portano a gol o assist. Non segna dalla vittoria contro l’Hellas Verona del 23 settembre e il suo ultimo assist risale a 7 giorni dopo. Sul Milan è calata l’oscurità o viceversa: Leao ha ancora bisogno del sostegno del gruppo per emergere?

Deludono anche diversi nuovi

Non sono esenti da questo discorso anche i nuovi acquisti: finora in rossonero non si è ammirato il dribbling che ha reso famoso Samuel Chukwueze nel campionato spagnolo. Lo si ricorda solo per la grossa chance sprecata a Dortmund mentre nella scorsa stagione al Villarreal ha collezionato 13 gol e 11 assist in tutte le competizioni. Noah Okafor ha sì segnato 2 reti ma ha mostrato anche fatica ad incidere in spazi stretti.