Milan sotto esame: rendimento difensivo ma non solo, ecco tutti i problemi

I rossoneri attraversano un primo momento negativo anche se tranne la Coppa Italia nulla è ancora compromesso.

La Gazzetta dello Sport ha individuato in particolare diverse tematiche che preoccupano il Milan e che possono spiegare alcune delle difficoltà che la squadra sta vivendo in questo momento. Acquisti estivi: i circa 50 milioni spesi finora sul mercato nell’estate 2022 non hanno portato miglioramenti alla rosa e quando il Milan fa bene, lo fa quasi interamente grazie a chi c’era già. Charles De Ketelaere, Yacine Adli, Malick Thiaw, Aster Vranckx e Sergino Dest continuano ad offrire pochi segnali incoraggianti. Infortuni: l’infermeria continua ad essere piena come lo è stata per gran parte della stagione e questo merita una menzione perché un Milan al completo avrebbe certamente meno difficoltà di quelle che sta trovando. Rinunciare ad otto o nove giocatori a partita significa esporre i superstiti a cali di rendimento ed infortuni.

Allenatore: il punto precedente è ovviamente da attribuire al tecnico ma negli ultimi tempi Pioli è stato preso di mira anche per le sostituzioni e la sua gestione del turnover. Difesa: è quello che spicca di più in questo momento di confusione. L’alternanza tra difesa a tre e a quattro è evidentemente poco produttiva. Ci sono cali di attenzione nei singoli (il rendimento di Tomori ad esempio è al di sotto di quanto mostrato la scorsa stagione) ed in tutto il reparto come evidenziano i due gol subiti dalla Roma da palla inattiva. Certi accorgimenti sono dettati dagli infortuni, come Pierre Kalulu che passa a terzino destro a causa dei problemi in quel ruolo, ma sembra esserci anche una minore concentrazione rispetto a un anno fa. In sei partite – tre amichevoli e tre ufficiali – tra dicembre e gennaio il Milan ha subìto 14 gol. La squadra impenetrabile o quasi del finale della scorsa stagione non esiste più e va ritrovata.