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Cardinale sogna di raggiungere un fatturato di 500 milioni
La nuova proprietà guidata da Gerry Cardinale ha fissato un obiettivo preciso.
Secondo La Gazzetta dello Sport, il sogno del Milan – come svelato dal presidente Paolo Scaroni all’Assemblea degli Azionisti tenutasi ieri – è quello di raggiungere i 500 milioni di ricavi l’anno. Affinché quel sogno si trasformi in un obiettivo realistico devono accadere diverse cose. Innanzitutto RedBird sarebbe felice di vedere un miglioramento di anno in anno nelle entrate proprio come è avvenuto con Elliott Management. Il fatturato totale per il 2021-22 è stato di 269 milioni di euro mentre nell’ultimo anno pre-Covid è stato era di 216 milioni di euro. Il passaggio del testimone a RedBird è un mix tra continuità e svolta. Cardinale non disdegna la filosofia della famiglia Singer incentrata sulla sostenibilità dei conti, ma sa anche che il compito che lo attende è sviluppare i meccanismi esistenti e rendere tutto ‘più grande’. Come farà? Alcune indicazioni stanno già arrivando in questo senso: i suoi convegni negli Stati Uniti suggeriscono che ci saranno alcune settimane di studio e riflessione prima di decidere le giuste strategie.
RedBird sta cercando di capire ciò che il Milan può fare basandosi sulle proprie forze. Continuare il lavoro dell’amministratore delegato Ivan Gazidis in termini di valorizzazione del marchio è fondamentale, così come aumentare gli incassi dai principali sponsor (Emirates sta per raddoppiare l’investimento nel Milan a circa 30 milioni di euro all’anno). Si punta continuamente a trovare nuove partnership commerciali, ma anche i risultati sportivi sono una componente fondamentale: se il Milan non giocasse regolarmente in Champions sarebbe un problema. Per raggiungere una cifra enorme come 500 milioni di euro, le strategie interne da sole non possono essere sufficienti. Una mano verrà da oltreoceano ma ci deve essere anche la voglia di migliorare la Serie A nel suo insieme per colmare il gap con Premier League e Liga: i diritti televisivi ed il modo in cui vengono venduti in Italia, ad esempio, sono una delle preoccupazioni di Cardinale. L’altro grosso nodo è quello delle infrastrutture, perché serve un nuovo stadio che garantisca ricavi superiori ai 100 milioni di euro all’anno – più del doppio di quanto ottiene ora il club; diventa altrimenti impensabile parlare di mezzo miliardo di ricavi complessivi.
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