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Garlando: “Il goal di Leao è il simbolo della maturazione avvenuta del Milan”

Rafael Leao

Il giornalista Luigi Garlando è tornato sulla prima gara di Champions League dei rossoneri per sottolineare le differenze con la loro versione attuale.

Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport ha parlato dei progressi del Milan attuale. Simbolo della maturazione il terzo gol di Leao. Il portoghese ha appoggiato la palla di tacco a Theo Hernandez e ha chiuso il triangolo in rete con un tocco al volo. Quel tacco aveva un senso e un’utilità pratica, quello celeberrimo tentato da Rafa il 19 settembre contro il Newcastle, molto meno. Quella notte il Milan calciò 25 volte verso la porta senza mungere un gol. Giovedì, con 8 palloni scagliati tra i pali, ha raccolto 3 gol, una traversa (Leao) e imposto un paio di miracoli al portiere”.

Ruben Loftus-Cheek
Ruben Loftus-Cheek

Il man of the match

Doppietta di Loftus-Cheek, protagonista del match e una delle spie migliori dell’ottimo lavoro di Pioli. Il tecnico rossonero ha dovuto rifondare il centrocampo con uomini nuovi, stranieri per di più, e con un’idea di gioco molto ambiziosa che non prevede posizioni fisse, ma funzioni in movimento. Era fisiologico che all’inizio trovasse delle difficoltà. Ma il lavoro paga e chi sa farlo, con le conoscenze giuste, prima o poi, trova sempre la soluzione. Tra le tante virtù di Pioli c’è proprio quella di trovare la posizione più congeniale per ogni giocatore e di far crescere le individualità. Loftus-Cheek, trequartista fisico, orizzontale e verticale, è l’ultima conferma”.

Il Milan è cambiato

“Da una coppa all’altra, dalla Champions all’Europa League, Pioli ha presentato un altro Milan, frutto del suo lavoro. Una metamorfosi che vale come un voto pesante per la conferma del tecnico per il futuro. Il rientro di Thiaw segnala la fine dell’emergenza nera. Il nuovo Milan, maturato e con più rotazioni, può guardare resto della stagione con fiducia. Oltre alla Juve, fino a Dublino. Favorite Liverpool, Leverkusen e Atalanta? Naturalmente Pioli non lo pensa”.


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