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Continua la contestazione. Cori e striscioni contro quasi tutti all’evento privato per i 125 anni del Milan

Nella serata di ieri all’Armani Silos si è svolta la festa privata con giocatori, dirigenza e staff del Milan nell’ambito delle celebrazioni dei 125 anni del club. Un altra occasione colta al volo dalla curva rossonera per riconfermare il proprio disappunto. Ecco come è andata.
In occasione del 125° anniversario del Milan, un ulteriore evento festivo ha assunto toni di contestazione sotto le luci serali del centro di Milano.
Una serata pensata per celebrare una data importante tra tutti quelli che compongono il Milan si è trasformata in un palcoscenico di aperta contestazione , riflettendo le tensioni tra i tifosi rossoneri e la gestione ed i risultati di un club che non sembra all’altezza da inizio stagione.
Contestazione sotto i riflettori
L’evento ha visto la partecipazione non prevista di una nutrita fazione di tifosi, approssimativamente tra i 3-400, provenienti dai ranghi della Curva Sud. Questi ultimi hanno preso posizione all’ingresso dell’evento, sollevando cori e striscioni in segno di protesta contro la dirigenza e proprietà del club. Tale dimostrazione di dissenso cade in un momento di particolare difficoltà sportiva per i rossoneri che, almeno in campionato, si ritrovano ora a distanze davvero poco competitive anche dalla qualificazione in Champions.
Una voce contro la gestione
La Curva Sud ha espresso il suo malcontento attraverso messaggi diretti e incisivi, tra questi, l’ormai sdoganato coro “Noi non siamo americani” e l’invito a vendere indirizzato al patron Gerry Cardinale, assente all’evento. In risposta a tali sentimenti, striscioni come: «Dirigenti incapaci, società senza ambizione, non siete all’altezza della nostra storia!», hanno svelato la profondità dello scollamento percepito tra la parte di tifo più acceda ed i vertici del club.
Squadra: i presi di mira
La contestazione ha toccato anche la squadra, con una distinzione tra coloro che incarnano lo spirito e l’impegno richiesto dai tifosi e chi invece sembra continuare a mostrare un’attitudine meno combattiva. Applausi sono stati riservati a giocatori come Francesco Camarda insieme a Maignan, Reijnders, Fofana e Pulisic mentre un’eloquente striscione che recitava “Giocatori senza voglia e dignità, siete lo specchio di questa proprietà” ha accompagnato l’arrivo di quasi tutti gli altri membri della rosa con Theo Hernandez, Davide Calabria e Rafa Leao tra i più presi di mira. È avvenuto nell’assoluta tranquillità l’arrivo di Paulo Fonseca che non è ritenuto tra i responsabili principali dell’attuale situazione mentre solo applausi per alcuni dei grandi ex storici presenti all’evento di ieri sera.

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