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Caso ultras, guai anche per l’Inter! Intercettazioni per tre nerazzurri
Il caso ultras si arricchisce di dettagli e, dopo quelli su Calabria, emergono ora intercettazioni anche per tre nerazzurri di spicco.
Ieri Milano e il suo hinterland hanno vissuto momenti di tensione sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine. Nel mirino delle autorità, distinti esponenti della frangia ultras delle tifoserie di due squadre storiche della città, Milan e Inter. Le accuse rivolte ad alcuni di questi individui sono gravi, addirittura di associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso. In questo contesto, tanto Milan quanto Inter si trovano a dover affrontare una situazione delicata, nonostante non siano direttamente coinvolti nelle indagini.
Le origini dell’inchiesta
Il punto di partenza di questa vicenda è la richiesta avanzata dalla Curva Nord, tifoseria organizzata dell’Inter, di ricevere un maggior numero di biglietti per la finale di Champions League contro il Manchester City, partita che si è poi conclusa con la sconfitta della squadra milanese. Tale episodio ha dato il via a indagini che hanno portato all’arresto di alcuni membri delle curve sia di Inter che di Milan, segnando l’ufficialità dell’avvio di un’inchiesta che promette di rivelare dettagli sorprendenti.
Calciatori sotto la lente
Fra i nomi che sono emersi in relazione all’inchiesta, spicca quello di Hakan Calhanoglu, attualmente all’Inter ma con un passato nel Milan. L’indagine, partita da richieste di biglietteria, ha svelato connessioni inaspettate. Marco Ferdico, secondo quanto riportato da Adnkronos, sarebbe stato coinvolto in incontri con Calhanoglu, durante i quali l’ex milanista avrebbe consegnato delle magliette poi finite nelle mani di Antonio Bellocco. Al di là dell’apparente banalità del gesto, queste interazioni hanno destato l’interesse degli inquirenti, allargando il campo di indagine a comprendere anche altre figure note del mondo dell’Inter, come Nicolò Barella e Javier Zanetti.
Una vicenda complessa
La storia si complica ulteriormente considerando l’importanza sociale e sportiva dei soggetti coinvolti. Da un lato, le figure dei calciatori, idoli di milioni di tifosi e campioni nello sport; dall’altro, le tifoserie organizzate, spesso al centro di controversie ma anche espressione di una passione calcistica radicata. L’emergere di nomi noti nel contesto di una richiesta di biglietti per una finale di Champions League solleva interrogativi sull’effettivo distacco fra il mondo calcistico professionistico e le sue realtà più popolari e, a volte, problematiche.
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