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“Uno è una pippa, l’altro sculetta”: volano parole grosse sul Milan

Milan applausi fine partita

Volano parole grosse su Milanello. Le opinioni espresse sui due rossoneri sono decisamente forti e, senza dubbio, eccessive.

Nella notte tedesca della BayArena, il Milan scende in campo con la speranza di consolidare la propria buona forma anche nella massima competizione europea, la Champions League. Dopo un inizio di stagione in Serie A che ha riacceso le speranze dei tifosi, la squadra di Paolo Fonseca si è trovata di fronte una prova di fuoco contro il Bayer Leverkusen. Un match che ha riservato emozioni fino all’ultimo, ma che ha visto i rossoneri uscire sconfitti per 1 a 0, con un gol di Boniface nel secondo tempo.

Partita dai due volti per il Milan

La partita si è aperta su ritmi non elevati, con il Milan che ha faticato a esprimere il proprio gioco e a trovare l’aggressività giusta per impensierire seriamente la difesa avversaria. Nonostante un primo tempo sottotono, la reazione della squadra nella ripresa è stata notevole. L’inserimento di Morata ha dato nuova linfa all’attacco milanista, che è riuscito a creare ben 17 occasioni da gol, testimoniando una volontà di non arrendersi nonostante il risultato avverso. Un rigore non assegnato su Loftus-Cheek ha lasciato l’amaro in bocca, aggiungendo un ulteriore motivo di rammarico per una partita che avrebbe potuto prendere un’altra direzione.

Uno sculetta, l’altro sculetta

Paolo Ziliani, ancora una volta, ha commentato a modo suo il Milan. Le parole espresse dal giornalista sono decisamente forti e ridondanti. In particolare ha affermato sia “arrivato il momento di dire che Leao è la pippa delle stelle dei top club europei. E non perché gli manchino le qualità tecniche o atletiche, che anzi possiede in misura abnorme, ma perché gli manca la testa. Se a 25 anni, dopo sei stagioni di Milan, Leao è ancora lo stesso giocatore che era a 19 anni, quello che indovina una partita su cinque e nelle altre quattro è un ologramma, per non dire una presenza dannosa”. Su Emerson Royal invece che “una volta, nel Milan, a terzino destro giocava Cafu, oggi gioca il brasiliano la cui specialità, una volta ricevuta palla accanto alla linea laterale, è sculettare un po’ facendo immaginare che stia per scatenarsi il Garrincha che c’è in lui. Dopodiché non succede nulla”.

Alvaro Morata
Alvaro Morata

Cosa resta dopo Leverkusen

Nonostante la sconfitta, il Milan di Fonseca dimostra ancora una volta di avere carattere e la capacità di reagire nelle difficoltà. Gli elementi positivi emersi nel corso della partita, come la reazione d’orgoglio della squadra e il potenziale offensivo mostrato, offrono spunti di riflessione importanti in vista dei prossimi impegni sia in campionato sia in Europa. Tuttavia, per competere ai massimi livelli, il Milan dovrà lavorare sulle proprie debolezze e sull’integrazione delle nuove pedine tattiche introdotte da Fonseca, senza trascurare l’importanza di una solidità difensiva e di una maggiore determinazione sotto porta. La strada è ancora lunga, ma i segnali di crescita ci sono tutti.

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