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Milan, Inter rinnova Lautaro e tu che fai? I rossoneri sono chiamati a rispondere

Gerry Cardinale

Sulla sponda del Naviglio nerazzurro festeggiano l’accordo per il rinnovo di Lautaro, ma sponda rossonera? Si attende la risposta.

E’ venerdì 31 maggio ma è come fosse venerdì 17. L’incipit è senza dubbio forte, rimarchevole e qualcuno direbbe anche catastrofista. In realtà è un modo onomatopeico per descrivere un fine settimana a tinte decisamente scure per il mondo rossonero. Oggi a Perth, in Australia, era in programma un’amichevole tra Roma e Milan, in ricordo di Di Bartolomei. D’accordo direte, si trattava pur sempre di un’amichevole, ma perdere 5-2 è e resta sempre umiliante. Il Milan è sempre il Milan, si tratti di una finale o di una semplice amichevole, il rispetto e l’onore dovrebbero sempre primeggiare quando si indossa e si difende questa maglia, questi colori. Oltre ai temi squisitamente di campo, si sommano le ultime news in chiave mercato che evidenziano, se ancora ce ne fosse bisogno, di come sul mondo Milan persista fastidiosamente una nuvola di Fantozzi mentre su quello dell’Inter risplenda un sole fin troppo accecante per essere vero.

Theo Hernandez
Theo Hernandez

Lautaro sì ma Theo e Maignan?

Si è parlato spesso, se non sempre soprattutto negli ultimi giorni, dei problemi dell’Inter. I temi dell’insolvenza di Zhang, dell’arrivo di Oaktree e dell’incertezza che sarebbe aleggiata su Appiano Gentile. Tutto ciò in netta contrapposizione ai conti sfolgoranti del Milan, brillanti e lucidi dopo più mani di cera. Il Club di Via Aldo Rossi è il più virtuoso d’Europa, dato certificato, ma rischia di vendere uno se non due big della propria rosa. La tanto “scalcinata” e “dissestata” Inter, invece, trova l’accordo milionario con Lautaro Martinez. Non è metaverso ma amara realtà a cui il Milan, si spera, deve rispondere per non svilire ulteriormente gli animi di una piazza che è già molto depressa e sfiduciata, anche e soprattutto per via della scelta di Fonseca per la panchina.

Il perché di tanta sfiducia

Ha ragione Fabrizio Biasin che, qualche giorno fa, ha affermato che non è tanto Fonseca a essere in discussione, a essere in discussione è la fiducia dei tifosi del Milan nei riguardi di questa società. Il fiore all’occhiello dei conti è certamente lodevole, un pregio e un vanto in un mondo calcistico sempre più allo sbando. Il tifoso, però, è tale in tutti i sensi e quantifica la propria gioia in base ai trionfi, al gioco espresso in campo e alla competitività attuale e futura della propria squadra. Assistere a dominio dell’Inter negli ultimi 6 derby è mortificante, vederli trionfare in casa propria è umiliante, notare che nonostante le difficoltà blindano Lautaro mentre il Milan rischia di perdere Theo o Maignan è svilente. Il Napoli, ad esempio, punta su Antonio Conte, pur arrivando 10° in classifica. La domanda che si pone il tifoso, almeno quello non laureato in economia, è conoscere il vero progetto societario che sembra essere sempre più ricco nei numeri e povero nelle ambizioni. Non a caso infatti il 19 febbraio 2024 Scaroni, presidente del Milan, dichiarava: “Il nostro obiettivo per quest’anno era di qualificarci per la Champions League dell’anno prossimo”, in contrapposizione a quanto dichiarava Simone Inzaghi a inizio stagione, e cioè che l’obiettivo fosse la seconda stella poi conquistata.


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