Inter-Milan è anche Marotta contro Furlani

Il derby di oggi pomeriggio a San Siro vedrà confrontarsi due filosofie totalmente diverse rappresentate anche dai rispettivi amministratori delegati.

La Gazzetta dello Sport presenta il derby Inter-Milan contrapponendo le figure dei due dirigenti Beppe Marotta e Giorgio Furlani. I due amministratori delegati ovviamente hanno carriere totalmente diverse anche solo per motivi di età: ci sono 22 anni di differenza ed il loro percorso di crescita è stato molto diverso ma hanno anche qualcosa in comune, ovvero il sapere quando fare un passo indietro per non interferire troppo con le decisioni di staff tecnico ed allenatori. L’amministratore delegato dell’Inter è nato a 500 metri dallo stadio di Varese, seguiva gli allenamenti della squadra e oggi ha la stessa passione di allora. Vanta grandissima esperienza e la capacità di non lasciarsi trasportare dagli eventi: Marotta è un politico del calcio e del calcio conosce praticamente tutto. Da Varese all’Inter ha vinto tanti titoli, 9 solo se si considerano gli Scudetti: 8 con la Juventus e 1 con i nerazzurri.

Ha lavorato in club che potevano permettersi di acquistare Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku, ma ultimamente ha imparato a fare i conti con la parola sostenibilità: le ultime stagioni è costretto a fare i conti con i diktat societari che prevedono mercato chiuso in utile o in pari ed abbassamento del monte ingaggi. Giorgio Furlani fu nominato amministratore delegato del Milan solo nel novembre 2022: il mercato estivo appena chiuso è stato il suo primo vero banco di prova visto che dopo l’addio di Paolo Maldini ha ereditato gran parte delle sue mansioni. Parla piuttosto poco pubblicamente, nella sua prima estate ha chiamato e incontrato molti agenti di giocatori. La campagna acquisti appena conclusa è stata fatta con paletti ben precisi: il costo di nessun giocatore deve essere eccessivo, anche per lui e per RedBird la parola “sostenibilità” è una sorta di mantra. Furlani è tifoso del Milan, ha tre figli, una laurea in Economia e Finanza alla Bocconi e un master in Business Administration ad Harvard; era già nel club rossonero in quanto portfolio manager di Elliott e dal 2018 è membro del consiglio di amministrazione del Milan.