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Capello: “Scudetto all’Inter. Il pareggio del Milan con il Torino risulterà decisivo”

Fabio Capello

Fabio Capello, ex allenatore del Milan ha rilasciato un’intervista Corriere della Sera. Tra i tanti temi toccati, il possibile passaggio di proprietà del club rossonero, in procinto di essere ceduto da Elliott a InvestCorp.

Sulla possibilità che il Milan vada in mano agli arabi: «L’epoca d’oro degli imprenditori italiani che investivano passione e denaro è conclusa. Silvio Berlusconi ha collezionato trionfi, ma ha impiegato tante risorse. Negli ultimi anni il calcio è cambiato, i costi di gestione sono saliti alle stelle e per le squadre italiane si è rivelato sempre più complesso competere con le potenze della Premier League. I migliori giocatori sono emigrati in altri campionati e in Italia sono venuti a mancare i talenti in grado di propiziare il salto di qualità. Di conseguenza se davvero si concretizzasse il passaggio societario al fondo del Bahrain, sul piano delle ambizioni, per il Milan sarebbe una prospettiva eccezionale».

Capello su come cambierebbe il Milan: «Diciamo che avrebbe a quel punto la facoltà di pianificare acquisti oltre la soglia del budget attuale. Io credo al livello di quanto è accaduto al Manchester City e al Paris Saint Germain e di quanto i nuovi padroni del Newcastle programmano per il futuro».

Sull’ennesima proprietà straniera nella nostra Serie A: «Laddove investitori provenienti dagli Emirati hanno comprato hanno fatto molto bene. Hanno le risorse per rilanciare il club. Detto questo vorrei fare una precisazione doverosa».

Fabio Capello
Fabio Capello

Sul fondo Elliott alla guida del Milan: «Dopo l’avventura cinese con Yonghong Li dobbiamo ringraziare la famiglia Singer ed Elliott che hanno portato a termine a Milano un lavoro bellissimo, rimettendo a posto i conti e puntellando l’area tecnica, con Stefano Pioli in panchina e Paolo Maldini nella dirigenza. Non era facile, compiere nel giro di soli quattro anni un percorso simile, dietro c’è il lavoro di gente capace. Complimenti».

Sulla permanenza di Maldini nel Milan: «Non c’è dubbio, mica è semplice comprendere il valore di un giocatore per creare una grande squadra. Servono sensibilità e competenza e lui ha dimostrato in queste sessioni di mercato che non serve spendere per spendere ma solo per migliorare».

Su quanto le voci di cessione del Milan possono disturbare la squadra nella volata Scudetto: «Ma no, non è mica una svendita. È una vendita per migliorare la situazione, per garantire al club di finire nelle mani di chi ha ancora maggiori risorse. L’acquirente non è misterioso, mi sembra che di InvestCorp si sappia tutto o quasi».

Sulla favorita nella corsa al titolo: «L’Inter è la squadra con maggiori alternative. Era in apnea, ma dopo la vittoria allo Stadium ha avuto una boccata d’ossigeno. Quel risultato le ha dato convinzione, poi ho il timore che lo scorso turno di campionato, quando il Napoli ha perso in casa con la Fiorentina e il Milan ha pareggiato a Torino, alla fine risulterà decisivo».

Sulla progressiva diminuzione di proprietà italiane in Serie A: «Se si vuole competere ad alti livelli, credo di sì. I costi non sono più sostenibili per il singolo imprenditore. Non a caso fra i grandi club solo la famiglia Agnelli continua a investire nella Juventus».

Sul consiglio che darebbe ai possibili, futuri padroni del Milan: «Direi loro di stare attenti a stravolgere l’assetto tecnico del club, dal momento che fra panchina e dirigenza chi c’è ora ha dimostrato di avere grandi capacità. Ma chi arriva avrà il tempo di osservare e trarre le doverose considerazioni».


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