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Udine, il sindaco: “Accusa di razzismo ad una città non razzista, cittadinanza a Maignan per solidarietà”

Mike Maignan

Il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni ha difeso la propria città dopo i brutti episodi di sabato scorso e annunciato una serie di iniziative.

La Gazzetta dello Sport ha intervistato Alberto Felice De Toni per parlare dei fatti incresciosi di Udinese-Milan. “È emersa un’accusa di razzismo a una città che razzista non è. È un comune che, per statuto, si ispira a valori di democrazia, solidarietà. Offrire la cittadinanza a Maignan mi sembra un modo forte per esprimere solidarietà all’uomo. Lui ha avuto il coraggio di lasciare il campo. Spero che Mike, al quale ho mandato un messaggio vocale, possa diventare il simbolo della lotta al razzismo. Bisogna unirsi alle persone, qui non parliamo di calcio, ma di persone”.

Prossime mosse

Ci siamo subito attivati con il Milan e la fondazione. Erano felici. L’idea è collaborare e organizzare. L’Assessore allo Sport, Chiara Dazzan, è attiva e sensibile su queste tematiche. E vogliamo invitare Maignan a Udine“.

Mike Maignan
Mike Maignan

Le iniziative contro il razzismo

Attività qui, con le scuole, le società sportive. E far capire cos’è Udine che ha 64 etnie. Il 14% degli abitanti non è di origine italiana. I bandi per i contributi alle società sportive premiano chi favorisce antidiscriminazione e inclusione. Qui pensiamo ai diritti della persone, la discussione è di livello alto. Un caso internazionale, un messaggio internazionale. E anche dalla Francia ci hanno applauditi”.

Su Udinese-Monza a porte chiuse

Mi allineo alle decisioni del Giudice e prendo atto. Con l’auspicio che però questa sia una misura applicata sistematicamente. E’ giusta la tolleranza zero, meno giusto fare di Udine un capro espiatorio“.


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