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Romagnoli: “Andare alla Lazio è sempre stato un mio pensiero, avevo un accordo per continuare col Milan ma si è deciso così”

Alessio Romagnoli

Il difensore della Lazio Alessio Romagnoli non porta nessun rancore per il mancato rinnovo col club rossonero.

Alessio Romagnoli è tornato sulle modalità con cui ha lasciato il Milan nel corso di un’intervista a Città Celeste. “È una cosa durata diverso tempo. È sempre stato un mio pensiero e una mia volontà quella di venire qui (alla Lazio, ndr). Con la mia situazione all’epoca, senza contratto, c’è stata questa opportunità e ho pensato fosse il momento giusto per venire qui. Un grazie devo dirlo sicuramente alla società, al presidente che ha fatto uno sforzo, ad Igli (Tare, ndr) che è stato fondamentale. Con lui ho parlato molto tempo di questa situazione, ma anche ai ragazzi, allo staff tecnico e al mister: hanno tutti fatto sì che potessi venire qui”.

Raiola Alessio Romagnoli Milan
Alessio Romagnoli

I motivi dell’addio al Milan

“Non lo so, ma è una domanda che va fatta ai direttori dell’epoca e non a me. Non mi sono sentito abbandonato, ma avevo un accordo con loro e poi non si è deciso di continuare. Loro hanno fatto altre scelte, io ho fatto le mie ed è finita così, in modo molto sereno e pacifico. Con il Milan ho passato sette anni, l’ho sempre detto: è un periodo della mia vita molto bello e che porterò sempre nel mio cuore. Potrò solo parlare bene del Milan”.

Perché il numero 13

“Anche questa è una domanda a cui faccio fatica a rispondere (ride, ndr). È il numero di Nesta, piace a ogni difensore italiano. Ma ho anche altri numeri a cui sono molto legato, che al Milan non potevo prendere. Uno era ritirato, il 6 di Baresi. E da lì il 13 è diventato il mio numero. L’ho preso su consiglio di Galliani, da lì diventò il mio numero. Ma non è un 13 solo milanista, è anche laziale perché era il 13 di Nesta”.


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