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Rinnovo Maignan, Di Stefano: “C’è un problema, negoziazione infruttuosa”
Peppe Di Stefano, ai microfoni di Sky Sport, ha parlato in merito al rinnovo contrattuale di Maignan evidenziando che c’è più di qualche problema.
Il Milan dovrà fronteggiare, già dal prossimo mercato estivo, gli assalti delle big europee ai propri talenti. Uno su tutti Mike Maignan che, oltre ad essere il miglior portiere di Serie A, è senza dubbio uno tra i migliori portieri del panorama calcistico. Il contratto del francese con il Milan scadrà a giugno 2026, data che spinge la società rossonera a definire quanto prima il futuro con il portiere, per evitare brutte sorprese in stile Donnarumma. Peppe Di Stefano, ai microfoni di Sky Sport, ha fatto il punto sul rinnovo di Maignan.
Il problema rinnovo
Mike Maignan non sarà mai un problema per il Milan ma il suo rinnovo, settimana dopo settimana, inizia ad esserlo. La prima offerta rossonera è stata respinta al mittente dal giocatore che, legittimamente, desidera essere equiparato al più pagato della rosa del Milan: Rafa Leao. Da quanto filtra il Club di Via Aldo Rossi avrebbe offerto al numero uno francese un contratto sulla base di 4,5, a fronte di una richiesta di almeno 6 milioni. Parti distanti insomma, così come ha sottolineato Peppe Di Stefano che, sul tema, ha evidenziato che “c’è una negoziazione in corso che ha ancora non ha portato buoni frutti”. Il giornalista ha poi proseguito sottolineando anche che “la sua stagione – riferito a Maignan – non è stata particolarmente felice per mille ragioni, non è stato decisivo come l’anno scorso“.
Da evitare un secondo Donnarumma
Due anni di contratto possono essere tanti, una distanza che può permettere sogni tranquilli. Nei fatti non è esattamente così, soprattutto valutando la caratura del giocatore in questione e le pretendenti sempre più forti e decise a strappare Maignan al Milan. Motivo per cui Peppe Di Stefano ha evidenziato che “qualora non portasse ancora buoni frutti non si può rischiare, come successo in passato, di perdere giocatori a zero o di tenere giocatori che volevano un ingaggio diversi. Vanno fatti tanti ragionamenti; non solo tecnici ma anche, credo, finanziari com’è giusto fare per una società della portata del Milan”.
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