Padovan: “Non è presto per cantare il de profundis al Milan, Pioli è sulla graticola, chi vuole affiancargli Ibra non capisce nulla”

L’opinionista Giancarlo Padovan non risparmia critiche ai rossoneri ed al tecnico.

Giancarlo Padovan su Calciomercato.com dedica un lungo editoriale al momentaccio del Milan; ecco le sue considerazioni. “Fuori uno. Anche se siamo solo all’inizio di novembre, non è mai troppo presto per cantare il de profundis ad un Milan a pezzi che, battuto ieri sera dall’Udinese a domicilio, è a sei punti dall’Inter ufficialmente in fuga. La sconfitta non sarebbe irrimediabile se non fosse che lo 0-1 di San Siro si incista in un tessuto connettivo così purulento da apparire insanabile”.

Gli infortuni

“Come se non bastassero gli infortuni di Kalulu, Bennacer e Pellegrino, più Sportiello, Kjaer, Pulisic e Chukwueze, poco prima del fischio d’inizio dell’arbitro Sacchi si infortuna Theo Hernandez e, a fine del primo tempo, esce anche Krunic non perché ammonito, ma perché sente tirare il muscolo di una gamba. Dove può andare una squadra ridotta ad un lazzaretto, costretta ad aggrapparsi a Giroud e ai ghirigori ormai sbiaditi di Leao per non affogare?”.

La bordata

“Di strada, il Milan, ne ha fatta poca contro l’Udinese e – temo – ne farà ancora meno in Champions, dove è atteso dal Paris Saint Germain. Dovesse perdere, come è probabilissimo, le possibilità di avere sostanzialmente buttato la stagione già in questo piovoso autunno sarebbero concrete. Né Scudetto, né Champions e, se va avanti così, neppure Europa League. Il fallimento è servito e Pioli è sulla graticola. Ma chi vuole affiancargli Ibrahimovic o è un provocatore, o non capisce nulla di calcio. Se l’allenatore del Milan non va più bene, e i fischi copiosi del popolo rossonero a fine partita starebbero a testimoniarlo, lo si sostituisce con un altro allenatore. Non con un narcisista ottuso che si crede un oggetto di culto. Peggio – e l’ho già detto – sarebbe affiancarglielo”.