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Milan, preannunciata altra contestazione. Nemmeno i rinnovi la fermeranno?
L’ondata di protesta contro la gestione Cardinale, da tempo sotterranea ed esplosa domenica a San Siro dopo Milan-Genoa, non si fermerà. I rinnovi non sono sufficienti a placare gli animi ma ci sono.
In un lungo momento in cui il Milan si trova costantemente nell’occhio del ciclone tra dibattiti sulla gestione societaria e rapporti con i tifosi, io vortice di contestazioni non sembra destinato a placarsi nel breve termine.
Le recenti nette manifestazioni di dissenso da parte dei sostenitori rossoneri nei confronti della proprietà del club, guidata da Gerry Cardinale e del fondo RedBird, avranno un seguito e nulla sembra poterle fermare anche se la società si sta muovendo.
La frattura
La crepa nel rapporto tra i tifosi del Milan e la proprietà è diventata ormai impossibile da ignorare. Durante gli ultimi incontri, come la partita contro il Genoa a San Siro e gli eventi correlati alle celebrazioni dei 125 anni del club, i tifosi hanno espresso apertamente la loro posizione. La Curva Sud Milano e l’Associazione Italiana Milan Club si sono distinte per il loro ruolo attivo nelle proteste, che hanno incluso anche striscioni specifici, bloccati dalla polizia allo stadio, ma esposti all’esterno come simboli tangibili del loro malcontento.
Contestazioni che continueranno
Le iniziative di contestazione adottate dai tifosi sono varie, inclusi cori e l’esposizione di due specifici striscioni che riassumono lo stato d’animo della tifoseria: uno criticava la mediocrità percepita nella gestione del club, l’altro metteva in luce la percezione di una dirigenza inadatta e priva di ambizione. Questi gesti uniti ai cori post Milan-Genoa e a quelli che hanno accolto alcuni esponenti rossoneri all’ingresso del party privato di lunedì sera sono inequivocabili e nulla fa pensare terminino nel breve periodo.
I rinnovi non bastano
Nonostante gli accordi per i rinnovi contrattuali di figure chiave come Mike Maignan, Tijjani Reijnders e Christian Pulisic siano stati trovati, anche se per il momento senza ufficializzazione, il clima di tensione sembra lontano dall’attenuarsi. La partita del 29 dicembre contro la Roma a San Siro, l’ultima dell’anno solare, si prospetta già come un plausibilissimo palcoscenico di altre manifestazioni di contestazione. È evidente che la protesta abbia ormai assunto una dimensione decisamente difficile anche solo da minimizzare.

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