Massimo Moratti punge il Milan: frecciata velenosa e retroscena sorprendente su Berlusconi

Massimo Moratti punge il Milan. L’ex patron nerazzurro ha rivelato anche un retroscena sorprendente su Silvio Berlusconi.

Il Milan è chiamato a dare una svolta decisa per costruire un futuro all’altezza dei sogni dei tifosi e delle ambizioni dichiarate dalla società. In un momento di grande attesa e riflessione, le ultime ore sono state scosse dalle voci sempre più insistenti sul possibile addio di Tijjani Reijnders. Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, il Manchester City sarebbe pronto a presentare un’offerta monstre nei prossimi giorni, una cifra importante che potrebbe mettere seriamente in discussione la permanenza del centrocampista olandese. La dirigenza rossonera si trova ora di fronte a una scelta delicata e strategica.

“È spazientito col Milan”, l’esperto di mercato spiazza tutti: il retroscena che complica tutto

L’eterna sfida all’Inter e il futuro

La possibile partenza di Reijnders sarebbe la ciliegina amara sulla torta di una stagione profondamente deludente per il Milan, che non ha offerto alcun vero spiraglio di luce ai tifosi rossoneri. Se c’è stato un momento di gioia, questo è arrivato dai derby contro l’Inter: in questa stagione, infatti, la squadra – prima guidata da Fonseca e poi da Conceição – non ha mai perso contro i nerazzurri, conquistando la Supercoppa Italiana e battendoli anche in semifinale di Coppa Italia. A proposito di Inter, l’ex presidente Massimo Moratti non ha perso occasione per lanciare una frecciatina ai cugini rossoneri, alimentando la storica rivalità.

Massimo Moratti punge il Milan: frecciata velenosa e su Berlusconi…

L’ex patron nerazzurro, in una lunga intervista per Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, ha lanciato una frecciata al Milan e svelato un retroscena su Silvio Berlusconi. Parlando della sua Inter, ha affermato: “Il vero avversario non era e non è il Milan, è sempre stata la Juve”. Sul rapporto con Berlusconi, invece, ha dichiarato: “Di grande lealtà e correttezza. Entrambi abbiamo dato tanto per il bene dei nostri colori e, malgrado avessimo idee diverse, la simpatia reciproca non era in discussione. Anche se non gli ho mai creduto quando diceva di tifare per entrambe le squadre di Milano…”.