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Il Milan trionfa in tribunale contro Gianni Rivera
I cimeli di Gianni Rivera non si muoveranno dal museo di San Siro.
Una vittoria legale significativa ha visto il Milan prevalere nella terza e decisiva battaglia giuridica contro il leggendario ex calciatore Gianni Rivera, garantendo così al club rossonero il diritto di continuare a esporre i cimeli del Golden Boy nel prestigioso museo di San Siro.
I cimeli di Gianni Rivera restano a San Siro: la decisione della Cassazione
In una sentenza pronunciata di recente, la Corte di Cassazione ha stabilito che i cimeli di Gianni Rivera, tra cui un busto, una maglietta, una collezione di immagini e oggetti legati alla carriera dell’ex Golden Boy durante il suo lungo e trionfale periodo al Milan, dovranno restare esattamente dove si trovano attualmente, ovvero in esposizione all’interno del prestigioso museo di San Siro. La causa legale era stata avviata da Rivera stesso, il quale aveva avanzato l’accusa di “utilizzo abusivo della sua immagine” e richiesto un risarcimento danni.
Perché Rivera aveva fatto causa al Milan: le tappe della vicenda
La lunga e gloriosa carriera di Gianni Rivera con la maglia del Milan, che spaziò dal 1960 al 1979, comprendendo un totale di 501 presenze e 122 gol, nonché la conquista di tre scudetti, due Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale, costituivano un patrimonio di inestimabile valore per il club rossonero. Rivera aveva scelto di intraprendere azioni legali contro il Milan, sostenendo che il club stesse facendo un uso inappropriato della sua immagine, senza il suo consenso e a scopi di lucro. Inizialmente, il Tribunale Civile di Milano aveva dato ragione all’ex calciatore, condannando il Milan al pagamento di un risarcimento di 200mila euro. Tuttavia, in seguito, la sentenza era stata ribaltata in Appello.
Milan batte Rivera 2-1: perché la Cassazione ha dato ragione al club
Gli avvocati che rappresentavano Gianni Rivera avevano quindi presentato un ricorso alla Corte di Cassazione, nella speranza di ottenere un verdetto favorevole. Tuttavia, la Cassazione ha respinto l’istanza, stabilendo che il museo di San Siro non costituisse “uno strumento per la promozione di altre attività del club”. Inoltre, per quanto riguarda il prezzo del biglietto d’ingresso al museo, fissato a 7 euro (con esenzioni per gli under 14 e gli over 65), la Corte di Cassazione ha ritenuto che tale tariffa fosse di modesta entità e adeguatamente giustificata dalla necessità di coprire le spese operative. La Cassazione ha inoltre sottolineato l’importanza culturale e educativa del museo, che offre ai tifosi l’opportunità di rivivere i momenti di gloria dei campioni del passato e consente ai giovani appassionati, che non hanno avuto l’opportunità di assistere a quelle epoche d’oro in prima persona, di scoprire queste leggende del calcio attraverso una modalità indiretta ma coinvolgente.
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