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Giroud: “A Lecce ho commesso un errore, i tifosi italiani sono incredibili, so che siamo degli esempi, a Genova qualcosa di unico”

Olivier Giroud

L’attaccante francese ha raccontato alcuni aneddoti relativi al convulso finale di Marassi.

Olivier Giroud ha parlato a Le JDD del suo rapporto viscerale con i tifosi del Milan. “Non ho mai visto niente del genere. I sostenitori italiani sono incredibili. C’è una vera fervore, passione, amore per il club, i suoi colori… Da parte mia, cerco di rimanere semplice, naturale. Nessuno è perfetto, anzi, tutti commettiamo errori lungo il cammino. E’ successo anche a me, a Lecce ho preso un secondo cartellino giallo dopo una reazione sbagliata. Anche se non ho insultato l’arbitro, ci sono sempre momenti in cui bisogna trattenersi, questo dimostra chiaramente che sono un essere umano come gli altri. Ma è vero che dobbiamo cercare di essere un esempio in quanto calciatori, ed è bello essere riconosciuti in questo anche da tanti tifosi francesi”.

Olivier Giroud
Db Riad (Arabia Saudita) 18/01/2023 – Supercoppa Italiana / Milan-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Olivier Giroud

Giroud portiere

“Nonostante tutto quello che ho vissuto nella mia carriera è stato qualcosa di unico. Non ero mai stato in quella situazione prima, la sensazione era diversa da quella che vivo quando segno un gol. Era altrettanto esaltante, ma c’era molto orgoglio, molta più adrenalina. Il mio cuore batteva forte. La gioia di aver salvato la squadra, con quell’uscita un po’ kamikaze (non era molto convenzionale ma efficace) mi ha reso felice per il gruppo. E poi, naturalmente, la gente ha iniziato a cantare che l’avevo parata io… Eravamo pronti in due, Christian Pulisic, a cui piace la porta, ed io. Ma lui è alto 1,75 metri… Christian diceva di volere entrare in porta, non voglio dire che non avrebbe fatto bene, ma io occupavo più spazio. È vero che è meglio mettere qualcuno di alto. Lo staff mi ha detto di mettere i guanti e Christian non me l’ha fatto pesare. Mi sentivo piccolo, molto piccolo nella porta al momento del calcio di punizione. Ti senti vulnerabile… e pure i guanti erano troppo grandi, Mike ha mani più grandi delle mie! I giorni successivi mi hanno fatto un quadro con la foto, la targa della partita e la data. È bello, resterà un ricordo per sempre. A sette o otto anni avevo fatto il portiere con gli amici, ma era solo per divertimento. Era qualcosa che mi piaceva, anche se preferisco fare gol. Non avevo mai indossato i guanti in una partita ufficiale”.


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