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Il “tre e mezzo” di Pioli contro il Salisburgo

Stefano_Pioli

Il tecnico mercoledì sera ha schierato la sua squadra con un 4-2-3-1 solo sulla carta, in realtà spesso la difesa era a 3.

La Gazzetta dello Sport riferisce che lo schieramento del Milan contro il Salisburgo non era il solito 4-2-3-1 ma era in realtà una difesa a tre; ciò ha sicuramente sorpreso il tecnico degli austriaci Jaissle, che si è ritrovato ad affrontare una squadra tatticamente diversa da quella vista all’andata. La posizione di Theo Hernandez sembrava creare particolari problemi perché è passato dalla sua solita posizione di terzino sinistro ad assumere un ruolo di esterno, di quinto; poi l’interpretazione del francese, che a tratti era anche una sorta di attaccante interno, ha fatto il resto.

Theo Hernandez
Theo Hernandez

La mossa di Pioli è arrivata senza preavviso, senza essere preceduta da segnali: col passare dei minuti diventava evidente la differenza di posizione dei due terzini. Il francese era quasi sempre davanti al connazionale Kalulu che invece giocava a fianco dei difensori centrali. Non è la prima volta che si vede una difesa a tre durante una partita, in quanto dopo il cartellino rosso di Leao contro la Sampdoria, Pioli la utilizzò inserendo Tomori al fianco di Kjaer e Kalulu al posto di Messias. L’esterno portoghese potrebbe avere qualche difficoltà a trovare un ruolo naturale, ma la heat map della gara col Salisburgo mostra che a volte stazionava in attacco quasi al fianco di Giroud. Questo modulo, che nelle altre squadre si è già visto in passato, si ricordi ad esempio il 3 e mezzo di Spalletti all’Inter con D’Ambrosio bloccato e Joao Cancelo libero di sganciarsi in avanti, potrebbe essere molto adatto allo stile di gioco Krunic ma potrebbe penalizzare oltremodo De Ketelaere e Diaz.


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