L’operato sul mercato del Milan resta sotto accusa

Sono stati sollevati punti interrogativi sull’operato dei dirigenti rossoneri durante la finestra di mercato estiva.

Il Napoli si allontana in vetta alla classifica e sorgono inevitabilmente dubbi sul mercato del Milan. La Gazzetta dello Sport scrive che escludendo Tommaso Pobega – tornato al Milan dal prestito al Torino – sei nuove facce sono arrivate a Milanello questa estate per un costo complessivo di 49 milioni di euro bonus esclusi. Si tratta di Divock Origi, Sergiño Dest, Aster Vranckx, Yacine Adli, Malick Thiaw e Charles De Ketelaere, quindi un giocatore esperto (l’ex attaccante del Liverpool) e cinque talentuosi Under 23. Era quindi legittimo aspettarsi almeno dalla metà degli acquisti un importante contributo di gol e assist ma finora i nuovi arrivi hanno portato un solo gol (Origi contro il Monza) e due assist (De Ketelaere contro il Bologna e Origi sempre contro il Monza).

Una resa molto bassa per giocatori che sulla carta avrebbero dovuto offrire nuove soluzioni offensive ai rossoneri. Nei piani di Pioli Origi avrebbe dovuto sostituirsi a Olivier Giroud nel ruolo di centravanti ma il francese ha finito per essere spremuto per gli infortuni dei compagni di reparto. De Ketelaere sarebbe dovuto essere un trequartista imprevedibile e creativo, qualcosa di diverso da Brahim Diaz che però ora lo ha sorpassato nelle gerarchie. I 35 milioni di euro bonus compresi pagati dai rossoneri pesano sul belga che è partito dalla panchina nelle ultime cinque partite; al 21enne sarà concesso tempo e pazienza anche se al momento pare una copia sbiadita del talento ammirato ad agosto e anche prima. Poi ci sono Sergino Dest, spesso fuori per infortunio, e Vranckx che – come Adli e Thiaw – ha avuto poco minutaggio essendo stato escluso dalla lista della Champions League. I rossoneri non pensano affatto ad emettere giudizi prematuri su di loro e li aspetterà ancora per tanto tempo concedendogli, se lo riterrà opportuno, sempre più chance di mostrare quello che sono in grado di fare.