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“Esonero di Fonseca una liberazione” ma il vero problema è un altro
Fonseca è sempre più nell’occhio del ciclone dopo la sconfitta di Firenze. La colpa però non è sua, ecco perché.
Il Milan sembrava in grado di dare una sterzata significativa al proprio campionato, soprattutto dopo la vittoria del derby. La sconfitta in Champions contro il Levekusen, e quella a Firenze in campionato, hanno riacceso la spia dell’emergenza sul quadrante di bordo degli uomini di Fonseca.
Spia rossa che caratterizza anche i giudizi sulla società, rea di aver scelto un allenatore non adatto per una piazza importante come quella di Milano e di aver compiuto scelte di mercato rivedibili. Una su tutte la cessione di Kalulu alla Juventus.
Il Milan è tornato a balbettare
Il Milan, sotto la guida di Paulo Fonseca, ha mostrato segni di fragilità che non sono passati inosservati. La passività evidenziata nella partita contro la Fiorentina, accompagnata da errori significativi come quello di Theo Hernandez e dalla tensione tra i giocatori, ha riportato alla luce dei problemi che necessitano soluzioni immediate. Tali circostanze, unite alla sconfitta, hanno riaperto il dibattito sulla capacità di Fonseca di mantenere la panchina rossonera. Ore di riflessione in casa Milan, seppur ufficialmente il tecnico è stato più volte confermato.
L’esonero di Fonseca una liberazione ma…
Luca Diddi, ospite di Carlo Pellegatti sul proprio canale YouTube, ha fatto il punto sulla situazione del Milan e di quella di Fonseca nello specifico. L’esperto di tattica ha evidenziato che “non c’è soluzione se il Milan non cambia guida tecnica. E lo dico a favore di Fonseca. Secondo me, se Fonseca venisse sostituito, sarebbe una liberazione anche per lui, perché è consapevole della situazione attuale. Si rende conto che la società non lo supporta, che ognuno agisce come meglio crede, e, essendo un allenatore intelligente, sa che gli si può dire tutto, ma non che non sia capace di comprendere ciò che sta succedendo”.
La squadra è autogestita
Luca Diddi prosegue il proprio discorso rimarcando che “la squadra è totalmente autogestita, ognuno ha il proprio gruppo, altrimenti Tomori non passerebbe il pallone ad Abraham. Invece, Tomori riceve la palla e la passa a Pulisic. Insomma, negli spogliatoi di Serie A, prima di una partita, ci sono indicazioni chiare su “Palla inattiva”, “Rigorista” e così via; è tutto scritto e annotato, non si tratta di affermazioni fatte a caso. È tutto documentato”.
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