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Caso ultras, FIGC indaga su Calabria: rischio squalifica, e il Milan…

Davide Calabria

La FIGC apre un fascicolo sul capitano del Milan Davide Calabria. Gli scenari non sono certo dei migliori, ecco cosa si può configurare per lui e il Club.

Ieri Milano e il suo hinterland hanno vissuto momenti di tensione sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine. Nel mirino delle autorità, distinti esponenti della frangia ultras delle tifoserie di due squadre storiche della città, Milan e Inter. Le accuse rivolte ad alcuni di questi individui sono gravi, addirittura di associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso. In questo contesto, tanto Milan quanto Inter si trovano a dover affrontare una situazione delicata, nonostante non siano direttamente coinvolti nelle indagini.

Le operazioni di polizia tra gli ultras

Giungono notizie di una serie di arresti e perquisizioni che hanno coinvolto dozzine di affiliati al mondo degli ultras, in particolare quelli legati alle curve di Inter e Milan. Alcune delle accuse mosse sono particolarmente gravi, contemplando l’associazione a delinquere con l’utilizzo di metodi mafiosi. Pur non essendo formalmente indagate, le due società calcistiche milanese si trovano ora al centro di un’indagine preventiva da parte della Procura di Milano. La sfida per Inter e Milan sarà dimostrare la totale assenza di collusione con i gruppi ultras, specialmente per quanto riguarda la distribuzione dei biglietti.

La FIGC indaga su Calabira

Le indiscrezioni emergono nel contesto di un’operazione di vasta scala condotta dalle forze dell’ordine contro i vertici del tifo organizzato sia dell’Inter che del Milan. Nonostante le due società non siano direttamente implicate nelle indagini, è stata la Procura FIGC a chiedere l’accesso ai fascicoli per valutare approfonditamente la condotta di Inzaghi, Calabria e Skriniar. Le intercettazioni e i riscontri investigativi suggeriscono che siano avvenuti incontri e contatti telefonici tra gli stessi tesserati e alcuni esponenti di spicco degli ultras, circa temi che potrebbero aver violato le normative sportive. Secondo il Codice di giustizia sportiva, in particolare l’articolo 25, è esplicitamente vietata qualsiasi forma di contatto tra i tesserati e i gruppi di tifo organizzato che possano implicare intimidazioni o compromettere la dignità umana. In presenza di violazioni, sono previste sanzioni severe, come multe e squalifiche per i tesserati, e inibizione temporanea per i dirigenti. Tuttavia, è importante sottolineare come, anche in caso di eventuali condanne, le due società di calcio milanese non rischieranno punizioni in termini di detrazione di punti, essendo escluse dalla responsabilità oggettiva in questo specifico caso.

Davide Calabria
Davide Calabria

Un’indagine da seguire con attenzione

L’attenzione della FIGC e degli appassionati di calcio è ora concentrata sull’evolversi delle indagini, con particolare riguardo al contenuto delle conversazioni intercettate e alla natura degli incontri tenutisi. Sarà essenziale capire se ci sia stata una reale ceduta a pressioni o intimidazioni da parte dei gruppi ultras, comportamenti che andrebbero chiaramente contro i principi dello sport e le sue regole di integrità e rispetto reciproco. La vicenda, che ancora deve trovare una sua conclusione, solleva nuovamente interrogativi sul rapporto talvolta complesso tra il mondo del calcio, i suoi protagonisti e i tifosi, richiamando l’attenzione su aspetti di etica sportiva e responsabilità individuale.

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