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Caso Plusvalenze, Gravina: “Dobbiamo dire ad alta voce che qualcosa non funziona”
Le parole del presidente della FIGC, Gravina, nei confronti del Caso Plusvalenze che ha coinvolto diversi club in Serie A e che rischia di alzare un polverone simile a quello vissuto anni e secoli fa.
“È quello che continuo a dire da tre anni: se trasformiamo tutto quello che è indagine conoscitiva in indagine che forse non ha elementi oggettivi facciamo fatica. L’unico elemento, ed è una proposta politica che porterò a maggio, è che nell’ambito della valutazione del rapporto tra ricavi e costo del lavoro allargato non si terrà conto delle plusvalenze“. A dichiararlo, uscendo dal consiglio federale, il presidente della Figc Gabriele Gravina in merito al processo sulle plusvalenze che si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati.
Rispondendo a una domanda sul fatto che il procuratore federale Chiné debba o meno dimettersi, il presidente ha espresso la sua posizione: “No assolutamente. Se in Italia ogni volta che il pubblico ministero chiede una condanna e poi l’imputato viene assolto allora diventa complicato. Lui ha fatto le sue valutazioni. Che qualcosa non funzioni ce lo dobbiamo dire ad alta voce. Il procuratore federale ha fatto la sua valutazione come hanno fatto i giudici. Ho visto Chinè molto sereno, non so se farà appello o meno“.
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