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Cardinale: “Ibra mi permette di essere sempre a Milano, valuteremo cambiamenti, il Milan deve evolversi”
Il proprietario del Milan Gerry Cardinale annuncia cambiamenti e non è detto che non possa trattarsi di mosse molto forti.
Gerry Cardinale ha partecipato al Football Summit a Londra ed ha rilasciato importanti dichiarazioni sul futuro del Milan. “Il vantaggio di essermi preso un anno di tempo per osservare e studiare è che ho potuto conoscere Zlatan. Le persone che acquistano le squadre sportive si avvalgono di consulenti e consiglieri, e chi può conoscere il calcio europeo e il Milan meglio di Ibra? E il vantaggio aggiuntivo è che si tratta del più grande ‘team player’ che abbia mai incontrato. E non parlo del campo, parlo del suo modo di essere, di quello che ha portato in questa squadra, della sua umiltà, della sua intelligenza. Zlatan mi permette di essere presente a Milano anche quando sono negli Stati Uniti: è il mio ‘sostituto‘, la mia voce. Ha l’autorità per parlare per me con staff e giocatori, ha credibilità e un modo di parlare ai giocatori che vale come se parlasse la proprietà. Io non voglio andare a parlare nello spogliatoio, va lui per me. E poi quando ci sono, insieme siamo una combinazione molto potente. C’è sempre qualcuno come Zlatan nelle squadre vincenti”.
L’annuncio
“Penso che valuteremo dei cambiamenti, e mi sono affidato a Zlatan per raccogliere opinioni in questo senso. Forse evolvere è una parola migliore, tutto attorno al Milan deve evolvere. Abbiamo avuto tanti infortuni, ma né io né Zlatan siamo soddisfatti del fatto che non siamo primi in classifica in Serie A. Abbiamo una squadra giovane, e se consideriamo quanto è giovane e nuova non stiamo facendo male, ma non fare male non è abbastanza”.
Sui troppi infortuni
“Cerchiamo di essere responsabili sul monte ingaggi dei giocatori, ma se quando lo facciamo, poi non abbiamo tutti i giocatori a disposizione, che senso ha? E ci sono molte ragioni per questo. Non si può dare la colpa solo allo staff medico. Questi giocatori sono sotto pressione. Giocano troppe partite. C’è la Serie A, ci sono le competizioni europee, ci sono le partite con la Nazionale: è una nostra responsabilità preoccuparci della loro salute”.
Sul nuovo stadio
“Costruiremo un nuovo stadio, il primo in Italia dal 2011, avrà 70.000 posti, un impianto simile a quelli che ci sono in America, e un campus per eventi dal vivo e intrattenimento. Milano è il luogo perfetto per la mia ipotesi di collaborazione tra sport e musica dal vivo. Abbiamo fatto più progressi in 18 mesi che negli ultimi anni, e sarà un progetto positivo non solo per il Milan, ma anche per la città, l’Italia e l’intera Serie A: fonderò una compagnia che costruirà il nostro stadio, e poi stadi per tutte le altre squadre italiane. Perché da un lato voglio vincere lo Scudetto, dall’altro voglio che anche tutta la Serie A migliori in termini di competitività“.
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