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Capello: “È stata messa la corona ad Ibra, cambierà la percezione di chi dovrà rapportarsi con lui”

Fabio Capello

Gerry Cardinale nell’ultima intervista ha sconvolto il mondo Milan: l’ex attaccante svedese ha un ruolo importantissimo nel club.

L’ex allenatore Fabio Capello alla Gazzetta dello Sport ha ridefinito il ruolo di Zlatan Ibrahimovic alla luce delle ultime dichiarazioni di Gerry Cardinale. “Zlatan è ormai da qualche tempo al seguito della squadra. E comunque con Maldini e Massara succedeva lo stesso, facevano parte della squadra e Pioli poteva usufruire della loro esperienza. Ibra non parlerà al posto dell’allenatore, non si permetterebbe mai di farlo. Ripeto, è un ragazzo intelligente che sa come comportarsi. Saprà gestire il potere che gli è stato dato. Il contrario vorrebbe dire delegittimare completamente l’allenatore. Qualora succedesse i giocatori avvertirebbero subito la mancanza della leadership che spetta a Pioli. Ma so che non succederà”.

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic

Il rapporto con i calciatori

Giocatori messi in secondo piano? No, non la leggo così. Ibra è il primo a sapere che in campo vanno loro, non quelli che da fuori parlano, stimolano, aiutano. Anzi, nessuno lo sa meglio di lui. E allora immagino che il suo rapporto con la squadra non cambierà molto dopo le parole di Cardinale. Semmai cambierà la percezione di chi, da ora in avanti, dovrà relazionarsi con lui come riferimento nelle altre aree del club. Penso a tutte le figure che oggi sono presenti in società. Se prima Ibrahimovic era soltanto un uomo di campo, ora gli è stata posta la corona in testa”.

Pieni poteri

Intanto si è finalmente capito cosa farà, all’inizio i confini del suo ruolo non erano assolutamente chiari. Oggi sì: o meglio i confini non ci sono… farà tutto. Stavolta è chiaro come il sole, non possiamo più dire lì c’entra o non c’entra, se toccherà a lui entrare nello spogliatoio o gestire i rapporti. La risposta è sì, toccherà a lui. Ho un solo dubbio. La cosa che mi piacerebbe sapere è se riuscirà anche a essere diplomatico. E non mi riferisco solo alle dichiarazioni pubbliche. Penso ai rapporti che dovrà mantenere in privato. In tutte le situazioni…”.


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