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“Basta Usa e getta”, volano parole grosse: accusa durissima, Cardinale il destinatario
L’accusa è davvero molto dura, senza appello. Il destinatario è il proprietario del Milan Cardinale, ecco cosa è successo.
Il Milan sta vivendo questa sosta per via degli impegni delle Nazionali come occasione per ricaricare le proprie batterie. Le scorie del pareggio a Cagliari necessitano infatti di essere smaltite in via definitiva per riprendere al meglio il campionato.
La sfida contro la Juventus non ammette errori o distrazioni, annunciandosi già decisiva per il prosieguo della stagione. Fonseca è chiamato a dare risposte forti e chiare, così come la squadra. Nel frattempo volano parole grosso sul Milan, con destinatario Gerry Cardinale.
La sfida da non sbagliare
Sarà un San Siro delle grane occasioni quello che aprirà le sue porti al ritorno in campo del Milan in campionato. Massiccia la risposta del pubblico di fede rossonero, desideroso di sostenere la squadra e condurla alla vittoria contro gli avversari di sempre bianconeri. Dopo un pareggio deludente a Cagliari e una sorprendente vittoria a Madrid contro il Real, il Milan si appresta infatti a preparare la partita contro la Juventus. gara che rappresenta un appuntamento di grande rilievo ma anche una sfida da non sbagliare per avvicinarsi concretamente alla lotta per lo Scudetto. In questo contesto fa certamente rumore il “caos” agitato sul Milan, in particolare un’accusa molto forte con destinatario Cardinale.
“Basta Usa e getta”
Criscitiello non usa mezzi termini per descrivere la sua percezione riguardo l’approccio delle proprietà americane nel calcio italiano. Secondo il giornalista, nonostante gli ingenti investimenti, spesso manca una reale comprensione della cultura calcistica italiana e delle dinamiche interne ai club. Un esempio citato è quello di Gerry Cardinale e il Milan, dove, a detta di Criscitiello, si evidenzierebbe una gestione non completamente all’altezza delle aspettative e delle tradizioni del club rossonero. Il giornalista afferma infatti che “il proprietario del Milan non ha compreso la società che sta gestendo”, arrivando addirittura a dire: “Basta Usa e getta”. Criscitiello allarga il suo discorso anche ad altri club, menzionando la situazione della Roma sotto i Friedkin e un caso emblematico nelle categorie minori, la Spal con Joe Tacopina, per illustrare un trend di difficoltà gestionali e finanziarie che, secondo il giornalista, sarebbe riconducibile alla modalità d’intervento delle proprietà statunitensi. L’analisi non risparmia critiche, mettendo in evidenza come, a suo avviso, certe scelte possano condurre a situazioni di instabilità e persino a rischi per l’integrità sportiva e finanziaria dei club coinvolti.
La ricerca di un nuovo modello
La posizione espressa da Criscitiello non si limita a un giudizio critico, ma include anche un appello alla ricerca di alternative gestionali e finanziarie. Il giornalista sottolinea come, sebbene il finanziamento statunitense sia ormai diventato un pilastro per la sopravvivenza economica di molti club italiani, sia fondamentale esplorare nuove strade che consentano di preservare le tradizioni sportive e l’identità dei club, evitando allo stesso tempo le “trappole” di una gestione che considera il calcio più come un’operazione di mercato che come una passione.
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