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Baresi confronta il suo Milan con quello di oggi
Il vicepresidente onorario del Milan Franco Baresi ha paragonato il suo modo di giocare con quello di oggi dei difensori, poi ha accostato Pioli ad Ancelotti.
Milan e PUMA hanno presentato il kit da trasferta per la stagione 2022-23 e presenta sette linee orizzontali che si ispirano alle sette Champions League vinte dai rossoneri, ma anche al kit 1984-85, che aveva un design simile. CBS Sports ha parlato con Baresi, bandiera del Milan e giocatore prpprio della stagione 1984-85, terminata con il quinto posto in Serie A per i rossoneri e la sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Samp.
“Ricordo molto bene quella stagione, quando Nils Liedholm tornò dopo cinque anni. È stato un momento di cambiamento nel gioco, nel nostro modo di pensare. Abbiamo iniziato a giocare in difesa a zona, è diventata la nostra fortuna. Siamo stati i primi a farlo in Serie A, c’era molta emozione“, ha detto.
Liedholm fece esordire un difensore sedicenne chiamato Paolo Maldini nel gennaio del 1985, e insieme a Baresi avrebbe fatto parte della migliore difesa che il calcio italiano abbia mai visto.
“Un’altra intuizione di Liedholm. Maldini ha subito dimostrato di avere delle qualità”, ha detto Baresi. Ha giocato la seconda parte della partita contro l’Udinese ed è diventato uno dei più grandi giocatori del nostro club“.
Baresi ha poi proseguito parlando di quanto sia cambiato il ruolo del difensore centrale da quando era giocatore lui, come dimostrato perfettamente dal Milan di oggi e dalla sua linea alta e aggressiva.
“Oggi i difensori giocano il pallone da dietro, iniziano l’azione offensiva. Ha migliorato la qualità del gioco in generale. Tomori? Ha sorpreso tutti. Quando è arrivato, ha subito mostrato chi era. È stato bravissimo ad imporsi con la sua personalità nel club e ha dimostrato quanto sia bravo anche nell’uno contro uno con gli attaccanti. È uno dei punti di forza della rosa“.
Sandro Tonali, Rafael Leao e Zlatan Ibrahimovic sono stati tutti elogiati da Baresi per il loro ruolo nel trionfo dello scudetto del Milan la scorsa stagione, che ha posto fine a 11 anni di digiuno.
“Penso che Sandro sia un giovane giocatore molto umile. Forse ha avuto dei problemi all’inizio, ma poi ha lavorato sodo e ora ha lo spirito giusto e abbraccia i valori del club. Con il suo stile di gioco ma anche per il suo atteggiamento fuori dal campo, ha giocato una stagione incredibile“, ha detto Baresi.
“Penso che possa diventare un punto di riferimento per il futuro. È sempre bello vedere un club come il Milan inserire in rosa giovani italiani. Portano un esempio positivo per gli altri, conoscono i valori del club, anche per i tifosi è bello sostenere questi giocatori“.
“Rafael Leao è cresciuto molto ed è migliorato. Nella passata stagione ha mostrato più continuità in campo. Tutti conoscono le sue qualità e lo ha dimostrato, ma penso anche che possa fare ancora di più, mentre Zlatan Ibrahimovic è fondamentale non solo quando gioca ma anche quando non gioca perché trasmette sicurezza e coraggio a tutto lo spogliatoio. Anche se non è più così giovane, se gioca può fare qualcosa di buono per tutto il gruppo“.
Baresi ha parlato anche dell’impatto che Stefano Pioli ha avuto da allenatore, vincendo il suo primo grande trofeo con i rossoneri e aiutando a riunire un gruppo giovane.
“È stato molto importante per riunire lo spogliatoio nei momenti più difficili, soprattutto durante la pandemia. Penso che abbia qualcosa di Carlo Ancelotti per la sua calma e anche per i rapporti con i suoi giocatori”, ha detto Baresi.
“Veniamo da una grande stagione dopo aver vinto lo scudetto, torneremo a giocare in Champions League con più fiducia e il nostro obiettivo è migliorare le prestazioni fuori dall’Italia. Quest’anno c’è un Mondiale a metà stagione, dobbiamo essere preparati per questo, per i giocatori che giocheranno la competizione ma anche per quelli che rimarranno qui ad allenarsi”.
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