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Che Milan nascerà dopo la rivoluzione Cardinale? Il punto

Il Milan si avvia verso una vera e propria rivoluzione. Analizziamo come potrà svilupparsi e che risultati potrà conseguire.
Cardinale ha aperto le acque del mondo rossonero, in stile Mosè. Il paragone è forzato, al limite del blasfemo, ma rende perfettamente l’idea della portata delle dichiarazioni del proprietario del Milan. La sensazione che attraversa le menti di tutti è che esisterà un prima e dopo le dichiarazioni di Cardinale.

La rivoluzione
Cardinale ha indicato la via che intende dare alla propria creatura, chiarendo punto dopo punto ogni dettaglio della riscossa rossonera. Il proprietario del Milan è apparso come non mai volitivo, intraprendente e armato della più sana e viva ambizione di vincere. Come se inconsciamente avesse voluto rispondere a quei tifosi da tastiera che lo accusavano di essere “rinunciatario”, interessato in soldoni solo al profitto e non all’aspetto sportivo. Cardinale invece rilancia e annuncia rivoluzione. Il vento del cambiamento soffierà sul Milan in stile uragano, resisterà solo chi davvero meriterà questi colori e sarà all’altezza dei suoi sogni di gloria. Al suo fianco ha voluto Ibrahimovic, autentico baluardo vivente della fame di vittoria amplificata verso l’infinito. Lo svedese è una garanzia, un primo mattone cui poggiare la nascita di un nuovo progetto. A lui verranno affidati poteri strategici e operativi, così come ha detto sarà la sua voce in sua assenza. Un testimone decisamente rilevante che chiarisce la finalità dei cambiamenti che intende apportare nel Milan.
Le tappe della rivoluzione
Il discorso di Cardinale è stato a 360°, spaziando attraverso tutte le tematiche del Milan di quest’anno. Una rivoluzione passa attraverso la forza degli uomini, la loro ambizione e aspirazione. Azzerare il pesante passivo alla voce infortunati è il primo punto su cui si focalizza il proprietario del Milan. Da cui difatti nascono molte della ambizioni di gloria di una squadra che, e lo sottolinea con vigoria, non può accontentarsi di “fare bene”. Il Milan non può e non deve limitarsi a questo. Cardinale ha invocato un vero e convinto grido di battaglia, decisamente nuovo e che miri alle stelle e non al semplice orizzonte. Mirare alle stelle significa avere uno stadio di proprietà, punto ed ambizione che il numero uno rossonero rimarca con forza. Il progetto Milan prende forma, corpo e forza. Cardinale sarà al timone insieme a Ibrahimovic in un processo di cambiamento che, inevitabilmente, lascerà fuori qualcuno, anche più di qualcuno probabilmente. Ambire a tornare ad essere il Milan necessita di uomini da Milan. Ben venga questa rivoluzione, che potremmo già definire Cardinaliana; agli scettici risponderà il tempo. Lo stesso accadde a Berlusconi e a qualcuno scappò un sorriso quando decise, sulle note della “Cavalcata delle Valchirie“, di far approdare il nascente Milan all’Arena di Milano. Sappiamo quella storia che epilogo ebbe….
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