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Milan, Scaroni: “Stavamo per esonerare Pioli, poi non è stato così per fortuna”
Il presidente del Milan Scaroni il giorno dopo la vittoria del titolo ha raccontato come si è nata la squadra che è arrivata al trionfo.
Il giorno dopo la vittoria dello scudetto, il presidente del Milan Paolo Scaroni intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport ha commentato la splendida stagione dei rossoneri e di come sia nato il percorso che ha portato al trionfo.
Le sue parole: “Non eravamo la squadra più forte? Per noi è stato elemento di leggerezza, non sempre chi ha i campioni più importanti vince. Spero che la trattativa per il club si concluda prima dell’inizio del mercato. Quella di ieri è stata una giornata clamorosa, un’emozione incredibile che mi ha ripagato di tutta l’ansia che provo ogni domenica fin da 24 ore prima . Come uomo copertina metto senza dubbio Pioli. Ricordo ancora il 5-0 di Bergamo, c’ero ed è stato un giorno amarissimo. Si immaginava l’esonero dell’allenatore, ma per fortuna abbiamo deciso il contrario ed è partito il periodo virtuoso che ci ha portato allo scudetto e ad avere i conti sempre più a posto. Il Milan non era la squadra più forte? Per noi è stato elemento di leggerezza, poi conta la squadra, non sempre chi ha i campioni più importanti vince. Abbiamo sviluppato i nostri campioni in casa”.
“Abbiamo una proprietà che ha finanziato ma senza fare debiti. Poi c’è la dirigenza, che ha lavorato nella stessa direzione di Pioli. Questo ci ha portato al successo. Ora siamo in una fase dove potrebbe cambiare la proprietà e faccio fatica a fare previsioni. Per quello che mi riguarda Maldini e Massara devono proseguire il grande lavoro che hanno fatto negli ultimi anni. Ho letto che Investcorp ha fatto un passo indietro, invece RedBird ne ha fatto uno avanti. Le cifre di cui si parla dimostrano che è stato raggiunto un successo sportivo ma anche finanziario. Mi auguro che la trattativa si concluda prima dell’inizio vero e proprio del calciomercato. Se la Champions per ora è un sogno? Sì”. Sullo stadio: “La mia ambizione è che lo stadio sia pieno, il tema che mi preoccupa sono i diritti televisivi all’estero ma lo stadio va bene anche da 50-55.000 posti, oggi non se ne costruiscono di più grandi. Ibra? Zlatan è stato un buon profeta quando ha detto che avrebbe portato il Milan a vincere. Non mi preoccupa sapere cosa farà domani, troverà la strada giusta”.
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