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Ultime Milan, il caso Ricci: da titolare in azzurro a incognita rossonera
Samuele Ricci al Milan tra aspettative elevate, concorrenza feroce e il nodo delle gerarchie a centrocampo.
L’arrivo di Samuele Ricci in rossonero era stato salutato come un passo importante per rinforzare il centrocampo, un innesto destinato a dare qualità e solidità alla mediana. L’ex capitano del Torino, classe 2001, è stato uno dei principali investimenti dell’estate e il suo profilo si adattava perfettamente alle esigenze di un club che ha puntato molto sulla linea verde. La sua crescita in Serie A lo aveva reso un punto di riferimento, con margini di miglioramento ancora da esplorare. Nonostante questo, il suo avvio di avventura milanista non ha portato i risultati sperati, creando una riflessione attorno al suo utilizzo.
La titolarità di Modric e Rabiot riduce lo spazio a disposizione di Ricci
In questa fase iniziale di stagione, Ricci non ha ancora trovato lo spazio desiderato. Massimiliano Allegri considera inamovibili Luka Modric ed il neo-arrivato Adrien Rabiot, due giocatori che partono davanti nelle gerarchie e lasciano poco margine a chi vorrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista. Di conseguenza, l’ex Torino si trova costretto a rincorrere, con la consapevolezza che il suo impiego dipende da rotazioni e necessità tattiche. Un’analisi di Tuttosport ha sottolineato la criticità della situazione, definendo Ricci «un’incognita». La differenza rispetto agli anni passati è evidente: prima del trasferimento in rossonero era considerato un perno della Nazionale guidata da Luciano Spalletti, mentre durante l’ultima sosta non ha ricevuto la convocazione del nuovo commissario tecnico Gennaro Gattuso. Un titolo del quotidiano torinese ha sintetizzato così la questione: «Se non gioca, per lui niente Nazionale».
Il futuro in rossonero e le prospettive legate alla gestione del centrocampo
Il percorso di Ricci con il Milan non può essere valutato soltanto dalle prime settimane. La concorrenza è altissima, ma il club ha investito su di lui con la convinzione di poterlo far crescere in un ambiente competitivo. Il rischio è che un minutaggio ridotto limiti non solo la sua crescita, ma anche le sue prospettive in azzurro, un aspetto che pesa sulla carriera di un calciatore nel pieno della maturazione. Per Allegri la priorità resta quella di mantenere equilibrio e continuità di rendimento, affidandosi all’esperienza di Modric e Rabiot. Ma la stagione è lunga e le opportunità non mancheranno. L’obiettivo del centrocampista è farsi trovare pronto quando arriverà la chiamata, trasformando una fase complicata in una chance per dimostrare il proprio valore.

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